Terremoto Avellino, lunedì scuole chiuse VIDEO
Necessarie ulteriori verifiche su edifici scolastici, ponti e viadotti
Ieri sera la provincia di Avellino ha registrato una nuova e forte scossa di terremoto di magnitudo 4.0, con epicentro a Montefredane, a circa 5 chilometri dal capoluogo Avellino, lunedì scuole chiuse. Il sisma è avvenuto alle 21:49 a una profondità di 14 km ed è stato percepito distintamente in gran parte della Campania, comprese Napoli, Salerno, Caserta e Benevento.
Terremoto ad Avellino, nuova scossa
L’intensità e la forza del terremoto hanno creato un forte allarme e paura tra la popolazione, che si è riversata nelle strade per sicurezza.
L’evento fa parte di uno sciame sismico che ha interessato la zona dell’Avellinese già da oltre 24 ore, con scosse precedenti di minore entità, come quella di magnitudo 3.6 avvenuta il pomeriggio precedente con epicentro a Grottolella.

Dopo la scossa principale di ieri sera, si sono registrate scosse di assestamento con magnitudo di 2.0 e 2.4 rispettivamente a Prata di Principato Ultra e Montefredane.
Le autorità locali, con la Protezione Civile Nazionale e la Sala Situazione Italia, sono intervenute prontamente, attivando un tavolo operativo convocato dal prefetto di Avellino per valutare la situazione e coordinare i soccorsi. Non si registrano danni a persone o cose.
La chiusura delle scuole
Per precauzione, dopo il terremoto, l’Ufficio scolastico provinciale ha deciso la chiusura delle scuole per lunedì 27 ottobre in tutta la provincia di Avellino.
La decisione, siglata dalla direttrice Fiorella Pagliuca dopo input del commissario prefettizio del capoluogo, Giuliana Perrotta. Necessarie in tutta l’area ulteriori verifiche strutturali degli edifici scolastici e delle infrastrutture fondamentali come ponti e viadotti.
A Montefredane le tende
A Montefredane, epicentro dell’evento, allestite tende riscaldate per l’accoglienza di chi preferisce non rientrare nelle proprie abitazioni.
Le attività di controllo sono in corso nelle zone potenzialmente più colpite per garantire sicurezza alla popolazione.
La popolazione rimane comunque in allerta, con i sindaci e la Protezione Civile che monitorano costantemente la situazione per eventuali altri sviluppi.
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