Cultura & Spettacolo

Toscani senza freni: dalle Iene alla Gruber e dalla Parietti a Porro Tutti i bocciati in tv

di Nicola Santini -


Il fotografo Oliviero Toscani è indignato per la “spettacolarizzazione di tutto” della contemporanea Società dell’Informazione e si lamenta dei più noti volti della TV italiana. Parlando senza freni si è fatto portavoce di un sentore un po’ diffuso ma che spesso resta timidamente celato dietro parole più soft o si limita a commenti sui social.
In un’intervista pubbicata oggi dal magazine MOW (mowmag.com) il noto fotografo commenta gli ultimi fatti d’attualità, tra cui la comunicazione che si cela dentro alla partecipazione del capo del governo ucraino, Zelensky, la settimana prossima durante l’evento nazionale trasmessso da Rai1: “Italia fondata sul Festival di Sanremo”.
La faccenda Zelensky in effetti ha spaccato in due il pubblico. Chi lo vede estremamente fuori luogo, chi lo vede come parte di quel circo mediatico che è ormai la tv generalista, dove tutto è incluso nel tutto e dove a un festival che dovrebbe trasmettere leggerezza e concentrarsi sulle canzoni e sugli artisti in gara, si va ad inserire un tema già ampiamente diffuso nel resto della tv.
Sul magazine lifestyle del gruppo AM Network, il noto fotografo esprime anche un lapidario giudizio nei confronti della TV italiana e dei principali conduttori delle trasmissioni nazionali, partendo da un ricordo personale: “mio padre lavorava al Corriere, sono nato in mezzo all’informazione e mi danno fastidio questi che si fanno chiamare giornalisti in televisione. Non sono mica giornalisti. Come si chiama quell’imbecille su Rete 4 con i polsini slacciati? Porro. Mica è un giornalista! Ragazzi, ma anche voi giornalisti non vi incazzate? Questi sono dei ballerini dell’avanspettacolo, è vergognoso. Anche Striscia la Notizia è vergognosa.”
Nell’intervista su MOW, e in cui il magazine si dissocia dalle crude dichiarazione del fotografo, Oliviero Toscani affronta anche una propria recente diatriba circa alcune vecchie fotografie degli anni 90, con l’insistente trasmissione “Le Iene” di Mediaset: “Non ho voglia di parlare con Le Iene. Li odio. Non sopporto la spettacolarizzazione dell’informazione”, aggiungendo un proprio commento anche sulle altre emittenti dell’informazione televisiva italiana: “In televisione non conosco nessuno di interessante. E tutte queste Barbie Doll che danno le notizie, dalla Gruber in poi… Parlano di cose serie, e c’è sempre una Parietti che deve dire la sua. Se non c’è la figa di mezzo, ragazzi…”

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