Esteri

Tra India e Pakistan non è più una guerra “a bassa intensità”

di Ernesto Ferrante -


Scambi di colpi e di accuse tra India e Pakistan. Almeno otto cittadini indiani sono stati uccisi e altri 29 sono rimasti feriti stamattina in scontri armati nella città di Poonch, nel Kashmir. Lo ha affermato all’Afp un funzionario del governo indiano locale, Azhar Majid.

Sono almeno 26 i civili pakistani uccisi e altri 46 quelli feriti dai militari indiani nella notte, ha denunciato Islamabad senza indicare dove si siano registrate le vittime. Il capo di stato maggiore dell’esercito pachistano ha affermato che il suo Paese risponderà all’India “nel momento, nel luogo e nei modi che sceglieremo”.

Il governo del Pakistan ha rivendicato l’abbattimento di cinque aerei da combattimento indiani. In precedenza, una fonte autorevole della sicurezza di nuova Delhi aveva riferito che tre suoi aerei erano precipitati sul territorio nazionale per cause sconosciute. Due si sono schiantati nel Jammu e Kashmir, controllato dall’India, e un altro nello stato indiano del Punjab, ha riferito la fonte.

Gli attacchi che i militari indiani hanno condotto nelle ore notturne in territorio pachistano avevano come obiettivo quello di “smantellare infrastrutture terroristiche” e così evitare “altri attacchi contro l’India”. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri indiano in una conferenza stampa Vikram Misri, definendo le azioni “proporzionate” alla minaccia e non una escalation.

“Le nostre agenzie di intelligence che monitorano le attività terroristiche hanno segnalato che potrebbero verificarsi altri attacchi contro l’India e si è ritenuto essenziale fermarli e contrastarli”, ha aggiunto Misri.

Accanto al ministro, il colonnello Sofiya Qureshi e il comandante di squadriglia Vyomika Singh hanno precisato che “nove campi terroristici sono stati presi di mira e distrutti. Questi campi si trovavano in Pakistan e nel Kashmir occupato dal Pakistan”. Gli obiettivi sono stati selezionati sulla base di precedenti informazioni di intelligence.

Maulana Masood Azhar, il leader del gruppo terrorista Jaish-e-Mohammed attivo in Kashmir, è stato ucciso insieme a quattro suoi stretti collaboratori nei raid condotti dalle forze armate indiane. A confermare la notizia è stata la sua fazione di appartenenza. Insieme ad Azhar hanno perso la vita anche dieci persone della sua famiglia.

La situazione di pericolo incombente ha costretto oltre una ventina di voli commerciali a cambiare rotta per evitare lo spazio aereo pachistano. Le compagnie aeree hanno cancellato 52 voli da o per il Pakistan, stando a FlightRadar24.

Disagi estesi e ritardi. La Korean Air ha dichiarato di aver deviato i suoi voli Seul Incheon-Dubai, optando per una rotta meridionale che passa sopra Myanmar, Bangladesh e India. La Thai Airways ha comunicato che i voli verso Europa e Asia meridionale vengono dirottati dalle prime ore di oggi, avvisando che ciò potrebbe causare ritardi. La Vietnam Airlines ha reso noto che le tensioni tra India e Pakistan hanno influenzato i suoi piani di volo e che fornirà in seguito dettagli in merito ai programmi di deviazione. Anche alcuni voli dall’India all’Europa hanno seguito rotte più lunghe.

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha rivolto un appello a India e Pakistan affinché scelgano la via del “dialogo” per poter “disinnescare la crisi” seguita all’attacco terroristico nel Kashmir indiano. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca riferendo di un colloquio di Rubio con i ministri degli Esteri di Pakistan e India.

Rubio “sta incoraggiando India e Pakistan a riaprire un canale tra le loro leadership per disinnescare la situazione e prevenire un’ulteriore escalation”, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Brian Hughes.


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