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Trasformazione digitale, la Commissione Europea punta sui diritti

di Alessandro Borelli -


La sottoscrizione di una dichiarazione sui diritti e i principi che guideranno la trasformazione digitale nell’UE. E’ quanto chiede oggi la Commissione Europea agli altri organi comunitari, il  Parlamento e il Consiglio.

Il progetto di dichiarazione sui diritti e i principi digitali mira a essere per tutti un chiaro punto di riferimento sul tipo di trasformazione digitale che l’Europa promuove e difende. Fornirà inoltre una guida ai responsabili politici e alle imprese per quanto riguarda le nuove tecnologie. I diritti e le libertà sanciti dal quadro giuridico dell’UE e i valori europei espressi dai principi dovrebbero essere rispettati sia online che offline. Una volta approvata congiuntamente la dichiarazione definirà anche l’approccio alla trasformazione digitale che l’UE promuoverà in tutto il mondo.

“Vogliamo tecnologie sicure – ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale – che servano alle persone e che rispettino i nostri diritti e valori. Anche quando siamo online. E vogliamo che tutti abbiano la possibilità di svolgere un ruolo attivo nelle nostre società sempre più digitalizzate. Questa dichiarazione ci fornisce un chiaro punto di riferimento sui diritti e i principi del mondo online”. Il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, ha aggiunto “Vogliamo che gli europei sappiano: per vivere, lavorare ed esercitare un’attività in Europa si può contare su una connettività di altissima qualità, un accesso agevole ai servizi pubblici e uno spazio digitale sicuro. La dichiarazione sui diritti e i principi digitali stabilisce in modo definitivo che ciò che è illegale offline deve esserlo anche online. Intendiamo inoltre promuovere questi principi come modello per il resto del mondo”.

Il progetto di dichiarazione riguarda diritti e principi fondamentali per la trasformazione digitale, quali porre al suo centro le persone e i loro diritti, sostenere la solidarietà e l’inclusione, garantire la libertà di scelta online, promuovere la partecipazione allo spazio pubblico digitale, aumentare la sicurezza, l’autonomia e la responsabilità delle persone e promuovere la sostenibilità del futuro digitale. Questi diritti e principi – spiega la Commissione – dovrebbero accompagnare i cittadini dell’UE nella loro vita quotidiana: connettività digitale ad alta velocità e a prezzi accessibili ovunque e per tutti, classi ben attrezzate e insegnanti con le giuste competenze digitali, accesso agevole ai servizi pubblici, ambiente digitale sicuro per i bambini, disconnessione dopo l’orario di lavoro, fornitura di informazioni facilmente comprensibili sull’impatto ambientale dei nostri prodotti, controllo di come vengono utilizzati i dati personali e con chi sono condivisi.

La dichiarazione si fonda sul diritto dell’UE, dai trattati alla Carta dei diritti fondamentali, ma anche sulla giurisprudenza della Corte di giustizia. Si basa sull’esperienza del pilastro europeo dei diritti sociali. L’ex presidente del Parlamento europeo David Sassoli nel 2018 ha promosso l’idea dell’accesso a Internet come nuovo diritto umano. La promozione e l’attuazione dei principi enunciati nella dichiarazione rappresentano un impegno politico e una responsabilità che condividono l’Unione e gli Stati membri nell’ambito delle rispettive competenze. Per garantire che la dichiarazione produca effetti concreti sul campo, in settembre la Commissione haproposto di monitorare i progressi compiuti, valutare le lacune riscontrate e provvedere alla raccomandazione di azioni attraverso una relazione annuale sullo “stato del decennio digitale”.


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