Tregua vicina di 4 giorni, Israele dice sì allo scambio di 50 donne e bambini con Hamas: nessun “assassino” tra i palestinesi rilasciati, subito dopo riprenderà la guerra
L’annuncio dell’accordo per una tregua vicina a Gaza sembra imminente: secondo quanto affermato da Hamas “l’atteso accordo includerà il rilascio di donne e bambini israeliani tenuti in ostaggio in cambio del rilascio di bambini e donne palestinesi nelle prigioni dell’occupazione”. I dettagli dell’intesa verranno annunciati da funzionari del Qatar “nel giro di ore”. Questo l’annuncio fatto in mattinata per conto di Hamas da Izzat el Reshiq ad Al Jazeera. L’accordo ormai vicino prevederebbe una tregua temporanea entro la quale fare arrivare aiuti alla Striscia di Gaza.
Poi, una nuova conferma, a metà della mattinata: “Siamo vicini ad un accordo su una tregua”. Così il leader di Hamas Ismail Haniyeh su Telegram. Di seguito, anche da Israele una sorta di via libera iniziale: “Stanno andando avanti le trattative per un accordo che possa avere esiti positivi sugli ostaggi”, con il Jerusalem Post citando una fonte israeliana. A margine, la destra ultranazionalista interna al Paese contraria. Con il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, astro nascente della politica israeliana, a mettere in guardia contro l’accordo: “Sono molto preoccupato perché si parla di un accordo. Ci tengono all’oscuro dei dettagli e non ci viene detta la verità”, dice. “Le voci ci fanno pensare che Israele commetterà nuovamente un grave errore simile all’accordo Shalit (quello del 2011 in occasione dello scambio con un soldato delle forze di difesa israeliane, ndr)”.
Poi, in tarda mattinata, una ulteriore conferma dal Qatar: “Siamo al punto più vicino che abbiamo mai raggiunto nel raggiungere un accordo”,, così il portavoce del ministero degli Esteri Majed Al-Ansari. Per lui, i negoziati a una “fase critica e finale”.
Infine, Benjamin Netanyahu ad annunciare che alle 17 ora italiana si sarebbe riunito il gabinetto di guerra, alle 18 il gabinetto di sicurezza e alle 19 tutto il governo, per esaminare “il via libera all’accordo sul rilascio degli ostaggi”.
Ora – scriviamo alle 17.30 mentre non si è ancora conclusa la terna di riunioni – le nutrite indiscrezioni su un sostanziale via libero e su come sarà sviluppato l’accordo.
The Times of Israel scrive di un’intesa che consentirà il rilascio di 50 ostaggi israeliani in 4 giorni da parte di Hamas, circa 10/15 ogni giorno. In seguito, ci saranno altri rilasci. Durante questi quattro giorni, Israele si impegna a sospendere ogni azione di guerra delle sue forze di attacco. Tra i prigionieri palestinesi che il Paese guidato da Netanyahu rilascerà non ci saranno “accertati assassini”.
E ancora: subito dopo che saranno terminate le fasi del rilascio degli ostaggi, riprenderà la campagna militare di Israele contro Hamas a Gaza. L’accordo includerà anche una seconda fase in base alla quale Hamas agirà per localizzare donne e bambini detenuti da altre fazioni terroristiche a Gaza prima del loro rilascio. Infatti, Hamas ha dichiarato di possedere 210 dei circa 240 ostaggi prelevati da Israele durante le atrocità del 7 ottobre, mentre la Jihad islamica ne custodirebbe altri.
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