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Trump: Troppo odio tra Russia e Ucraina, forse la pace è impossibile

di Giorgio Brescia -


Donald Trump, in una recente intervista a Nbc News, ha dichiarato che “forse non è possibile” raggiungere un accordo di pace tra Russia e Ucraina: il presidente americano ha motivato questa affermazione sottolineando l’esistenza di “un odio tremendo” tra i due leader, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, e tra i rispettivi generali, aggiungendo che “stanno combattendo duramente da tre anni”. “C’è un odio tremendo – ha detto -, stiamo parlando di un odio tremendo tra questi due uomini e tra i generali. Stanno combattendo duramente da tre anni, una valutazione pessimistica di seguito alla quale Trump ha comunque lasciato aperta una porta alla speranza, affermando che “ci sono comunque ottime possibilità di farcela”.

Dietro questo espresso scetticismo sulla possibilità di una pace imminente, la profondità del conflitto e la radicalizzazione delle posizioni tra i leader e i militari dei due Paesi, secondo lui dopo anni di guerra, l’odio reciproco ha raggiunto livelli tali da rendere molto difficile trovare un compromesso accettabile per entrambe le parti. Sul merito, c’è da notare nuovamente che le recenti dinamiche diplomatiche non sembrano aver prodotto risultati concreti: da un lato, la Russia pone condizioni difficilmente accettabili per Kiev, come la fine della fornitura di armi occidentali, dall’altro lato l’Ucraina non vede segnali reali di disponibilità da parte di Mosca a fermare il conflitto.

Sul piano internazionale, le sue dichiarazioni potrebbero essere interpretate dal Cremlino come un segnale di indebolimento del fronte occidentale a sostegno di Kiev, alimentando la convinzione che il supporto Usa non sia più scontato e che si apra una finestra politica per spingere su un negoziato alle condizioni russe. Sul piano interno, Trump consolida la sua immagine di leader capace di sfidare il sistema anche in materia di guerra e diplomazia, presentandosi come realista e pragmatico di fronte a una situazione di stallo.

Dal punto di vista pratico, però, senza un reale cambiamento nei rapporti tra Mosca e Kiev, ogni ipotesi di cessate il fuoco resta aleatoria. Zelensky continua a dichiararsi disponibile a una tregua se anche la Russia lo sarà, mentre Putin parla di “riconciliazione inevitabile”, ma senza passi concreti.


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