Esteri

Ucraina, missili su Dnipro e 8 morti nella notte: G7 accelera sugli aiuti e la Cia lancia l’allarme

di Eleonora Ciaffoloni -


Nella notte un attacco russo con missili si è abbattuto su Dnipro: “Sono in corso le operazioni di soccorso a Dnipro dopo l’attacco russo. Diversi piani di un normale edificio residenziale sono stati distrutti e la stazione ferroviaria è stata danneggiata. Nella regione di Dnipropetrovsk sono state colpite anche Kryvyi Rih e Synelnykove. Tutti i feriti sono stati soccorsi. Purtroppo ci sono anche dei morti”. Lo scrive su
Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commentando l’attacco di missili russo sulla città di Dnipro. Almeno due persone sono state uccise e 15 sono rimaste ferite la notte scorsa ia Dnipro, anche se per gli attacchi notturni nel Paese le vittime sarebbero 8.

L’Ucraina, intanto, chiede di accelerare la consegna dei sistemi di difesa aerea Patriot e Samp/T, determinanti per contenere gli attacchi della Russia. E il tema degli aiuti a Kiev è stato al centro della seconda giornata del G7 degli Esteri, in corso a Capri. Ai lavori di ieri hanno partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e il Segretario generale della Nato Stoltenberg. 

Kuleba ha ribadito la priorità “numero uno” di Kiev: i sistemi di difesa aerea, in particolare “i Patriot e i Samp/T. “Sono gli unici sistemi in grado di intercettare i missili balistici russi e questo è il vero flagello della guerra, perché è estremamente difficile, anzi è impossibile, intercettare i missili balistici con qualsiasi altro tipo di difesa aerea”.

Anche Antonio Tajani ha sottolineato come il supporto a Kiev significhi “lavorare per la pace. Se l’Ucraina perde Putin non si siederà mai al tavolo”. E l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha invitato gli europei “ad assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo i Patriot, abbiamo sistemi antimissile, dobbiamo prenderli dai nostri depositi, dove si trovano per ogni evenienza, e mandarli in Ucraina dove infuria la guerra. E dobbiamo farlo in fretta”. 

Una fretta dovuta anche a un altro allarme, quello della Cia, secondo cui senza le armi degli Usa, Kiev rischia di perdere la guerra entro il 2024. Se gli Stati Uniti non manderanno altri aiuti militari, l’Ucraina potrebbe “perdere” la guerra contro la Russia entro la fine dell’anno. L’allarme – fra i più netti finora inviati dall’amministrazione Biden al Congresso – è stato lanciato dal direttore della Cia, William Burns, che appena un mese fa si era limitato ad avvertire del rischio che Kiev “perda terreno e probabilmente terreno significativo nel 2024”. Burns è andato molto oltre: “Con la spinta che verrebbe dall’assistenza militare, sia dal punto di vista pratico che psicologico, credo che gli ucraini siano assolutamente in grado di resistere fino al 2024”. Ma, ha continuato, “senza assistenza supplementare, il quadro è molto più disastroso: c’è il rischio molto concreto che gli ucraini possano perdere sul campo di battaglia entro la fine del 2024, o almeno mettere Putin in una posizione tale da poter dettare i termini di una soluzione politica”.  


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