Attualità

Università in rivolta: “No al bando Maeci con Israele”

di Martina Melli -


Cresce la protesta delle università nei confronti di del bando Maeci di cooperazione tra Italia e Israele. Dalla settimana di Pasqua sono partite le mobilitazioni: Torino, Pisa, Firenze, Roma (dove per oggi è programmato uno sciopero universitario e un presidio alle ore 15 davanti alla Farnesina), fino a Napoli dove è stata occupata la sala del Rettorato della Federico II e srotolato uno striscione con su scritto “Stop agli accordi con Israele”.
Lo scopo è boicottare qualsiasi forma di partnership e collaborazione accademica con Israele, alla luce di sei mesi di massacri a Gaza e degli innumerevoli crimini di guerra compiuti dalle Forze militari dello Stato ebraico. La richiesta di decine di Atenei, da Nord a Sud del Paese, è quella di ritirare il bando scientifico 2024 – emesso il 21 novembre scorso – dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
200 tra docenti, dipendenti, tecnici amministrativi del polo accademico di Firenze, hanno firmato una lettera in cui si legge: “Serve un segnale forte di dissenso contro le politiche di Israele, convintamente sostenute dal governo italiano, per evitare un’escalation che rischia di essere senza ritorno, e contro la follia della guerra”. Anche 25 tra dottorandi e assegnisti di ricerca del dipartimento di Scienze politiche dell’università di Pisa si sono uniti all’appello, dal momento che “gli ambiti di cooperazione del bando previsti dall’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica riguardano lo sviluppo di tecnologie applicabili in ambito militare”.


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