Esteri

Usa, Gb, Francia, Cina e Russia per un futuro senza armi nucleari

di Alberto Filippi -

A mushroom cloud after the explosion of a French atomic bomb above the atoll of Mururoa, also known as Aopuni. 1971. From 1966until 1996 this was the French testing ground for 193 bombs which detonated first atmospheric, then underground. French Polynesia, Pacific. (PHoto by Galerie Bilderwelt/Getty Images)


“Affermiamo che una guerra nucleare non può essere vinta e non dovrà mai essere combattuta”. E’ questa la promessa dei cinque grandi della Terra che, in una rara dichiarazione congiunta, riaffermano il famoso e solenne impegno pronunciato da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov nel 1985, quando i due leader posero fine alla Guerra Fredda gettando le basi per il ridimensionamento degli arsenali di Usa e dell’allora Unione sovietica. La dichiarazione arriva in un momento molto delicato, con le tensioni crescente tra Casa Bianca e Cremlino per la crisi al confine est dell’Ucraina e con le preoccupazioni di Washington per le mire espansionistiche sempre più esplicite di Pechino, a partire dalla minaccia che pesa su Taiwan. A firmarla sono i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Usa, Francia, Regno Unito, Russia e Cina, gettando un seme di distensione tra le potenze. I cinque grandi si impegnano così a “prevenire l’ulteriore diffusione” delle armi nucleari e di distruzione di massa in vista della conferenza sul Trattato di non proliferazione. Gli incontri si sarebbero dovuti svolgere a New York questo mese, ma i vertici del Palazzo di Vetro hanno deciso di rinviare l’appuntamento a data da destinarsi per motivi di sicurezza legati alla pandemia. Il trattato è quello del 1970, a cui aderirono 191 Paesi, ed esteso a tempo indeterminato nel 1995. Aderendovi, gli Stati senza armi nucleari si impegnano a non costruirle, e in cambio le grandi potenze si impegnarono per un graduale disarmo. Nella realtà india, Pakistan e Corea del Nord hanno esplicitamente ammesso di possedere o aver testato armi nucleari, mentre Israele sarebbe in possesso di almeno 200 bombe atomiche pur non avendolo mai confermato. L’obiettivo, scrivono i cinque membri permanenti, resta quello di “un mondo libero dalle armi nucleari”. E, “considerate le conseguenze che provocherebbe l’impiego di armi nucleari, affermiamo anche che queste, fin quando esistono, devono servire solo a scopi difensivi, di dissuasione e di prevenzione della guerra. Siamo fermamente convinti della necessità di prevenire la proliferazione di queste armi”.


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