Esteri

Usa record: mai così tante sparatorie dal 2006

di Martina Melli -


Nel 2023 gli Stati Uniti hanno raggiunto un nuovo terribile traguardo: i primi sei mesi dell’anno, infatti, per quanto riguarda le morti da arma da fuoco, sono stati i più sanguinosi dal 2006. Sparatorie sulla folla, per mano di estranei o parenti; colpi di pistola partiti per sbaglio dentro casa, dalle mani i bambini o da pazzi mitomani durante una fiera di paese; nei villaggi o nelle grandi città. L’unico comun denominatore di tutta questa violenza sono le armi da fuoco e la facilità con cui vengono reperite in America.

Un omicidio di massa è definito come un evento in cui quattro o più persone vengono uccise, escluso l’aggressore, entro un periodo di 24 ore. Un database gestito da The Associated Press e USA Today in collaborazione con la Northeastern University tiene traccia di questi omicidi su larga scala a partire dal 2006. Ebbene, dal 1 gennaio al 30 giugno di quest’anno gli Usa hanno registrato 28 uccisioni di massa, tutte da armi da fuoco tranne una. In 181 giorni 140 morti (senza contare quelle di luglio).

Esperti come la dottoressa Amy Barnhorst, psichiatra e direttore associato del programma di ricerca sulla prevenzione della violenza presso l’Università della California, e James Alan Fox, professore di criminologia alla Northeastern University, attribuiscono il crescente spargimento di sangue a una popolazione in crescita che possiede un numero sempre maggiore di armi da fuoco. Nonostante i titoloni e il clamore, comunque, le uccisioni di massa sono statisticamente rare e rappresentano solo una frazione limitata della violenza armata complessiva del Paese.

L’analisi del database mostra infatti come la violenza armata privata, in Usa, costituisca una percentuale molto maggiore degli omicidi di massa. E nonostante gli omicidi di massa di alto profilo negli ultimi anni, l’incidenza di tali sparatorie rimane piatta e costante nel tempo. Le sparatorie da parte di un membro della famiglia o che si verificano nel corso di un crimine, come un affare di droga o una rapina, superano di gran lunga le sparatorie pubbliche. Malgrado i record e le carneficine, la National Rifle Association mantiene una feroce opposizione alla regolamentazione delle armi da fuoco, compresi i fucili in stile AR-15 e armi simili.


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