Esteri

Usa, Senato stanzia 95 miliardi per Ucraina, Israele e Taiwan

di Martina Melli -


Il Senato degli Stati Uniti, dopo cinque mesi di tortuosi negoziati e tra sempre più faide politiche in seno ai repubblicani sulla linea che la Nazione deve tenere all’estero, ha approvato un pacchetto di aiuti da 95,3 miliardi di dollari per sostenere Ucraina, Israele e Taiwan. Il disegno di legge originale avrebbe abbinato gli aiuti destinati all’esterno a una revisione dell’immigrazione e delle politiche d’ asilo. Tuttavia, l’accordo bipartisan sulla sicurezza delle frontiere (portato dal leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer e quello repubblicano Mitch McConnell) è andato in pezzi pochi giorni dopo la sua presentazione. Dopo che il disegno di legge sui confini è crollato, i due leader sono andati avanti con l’approvazione del pacchetto di aiuti esteri solamente, come i democratici avevano già previsto.
Ieri il voto è arrivato dopo che un piccolo gruppo di Gop, contrari ai 60 miliardi di dollari per l’Ucraina, ha bloccato l’aula per tutta la notte, utilizzando le ultime ore di dibattito per sostenere la posizione secondo cui gli Usa dovrebbero concentrarsi prima di tutto sui propri problemi. 22 repubblicani hanno però votato in sinergia con la quasi totalità dei dem per approvare il pacchetto (che è passato 70 a 29) anche e soprattutto per paura che l’abbandono dell’Ucraina possa incoraggiare il presidente Putin a minacciare la sicurezza nazionale in tutto il mondo.
Con i dollari forniti verrebbero acquistate attrezzature di difesa, comprese munizioni e missilistica aerea che secondo le autorità sono disperatamente necessarie per contrastare l’attacco russo. Il pacchetto prevede anche: 14 miliardi di dollari per la guerra di Israele contro Hamas; 8 miliardi per Taiwan e i partner nell’Indo-Pacifico allo scopo di contrastare la Cina e 9,2 miliardi in assistenza umanitaria per Gaza.
“Con questo disegno di legge, il Senato dichiara che la leadership americana non rinuncerà, non vacillerà, non fallirà”, ha commentato Chuck Schumer.
Nonostante l’entusiasmo di molti sostenitori, lo speaker Mike Johnson, in una dichiarazione lunedì sera, ha gettato nuovi dubbi sulla legislazione, sottolineando come potrebbero passare settimane o mesi prima che il piano arrivi concretamente sulla scrivania del presidente Joe Biden.
Di risposta all’approvazione dei fondi Usa, il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel suo sesto discorso dall’inizio della guerra, ha dichiarato che i bombardamenti transfrontalieri contro Israele finiranno solo quando si fermerà l’aggressione dello Stato ebraico alla Striscia di Gaza.
L’attività militare di Hezbollah contro Israele “ha dimostrato di avere successo e ha dimostrato la forza del Libano”, ha detto Nasrallah. “Speravamo che una volta dichiarato il cessate il fuoco a Gaza, gli attacchi in Libano finissero. Tuttavia, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che non sarà così, che anche se interromperanno i loro attacchi contro Gaza, continueranno a colpire il Libano”, ha continuato il leader, facendo riferimento alle opzioni attualmente allo studio dell’Idf per effettuare un’operazione su larga scala per smantellare le capacità del gruppo.


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