Valditara promuove il modello Australia sul ban social ai minori
Il ministro: "Per farlo in Italia ci vorrebbe un'iniziativa bipartisan parlamentare"
Il ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara promuove il modello Australia sul ban ai social per i minori di sedici anni. Intervistato da Il Foglio, l’esponente del governo si è detto interessato a valutare, anche in Italia, un’iniziativa del genere. Che andrebbe nell’ottica di tutelare i più piccoli, difendendoli dalle vulnerabilità che insorgono dall’uso, che troppo spesso si trasforma in abuso, delle piattaforme social.
Valditara e il ban ai social per i minori
Le parole del ministro sono di apertura e soddisfazione per l’esperimento che si va a compiere dall’altra parte del mondo. “La scelta dell’Australia di vietare i social ai minori di 16 anni, responsabilizzando ancora di più le piattaforme che offrono questi servizi, va nella direzione giusta”, ha affermato. E quindi ha immaginato come potrebbe essere incardinata una proposta simile anche nell’ordinamento italiano. “Io credo che la scelta più equilibrata sia vietare i social sotto i 15 anni, come propone una proposta di legge bipartisan di iniziativa parlamentare”.
Il pericolo dei social
“È certamente pericoloso lasciare minori non ancora strutturati soli di fronte a piattaforme progettate per creare dipendenza”, ha aggiunto Valditara riferendosi all’ipotesi di un ban ai social per i minori. Di cui l’Australia s’è fatta pioniera. Mentre altrove, a cominciare dall’Europa, si continua a ragionare. Il dibattito, prima ancora che in Italia, era già scattato in Francia. Dove si è parlato dell’ipotesi di istituire un divieto di accesso alle reti sociali per i minori di quindici anni. Una scelta che ovviamente non fa troppo piacere agli Over the Top che, quando si parla d’Europa, sono sempre molto assertivi nel condannare strumenti per limitare presenza ed esposizione al digitale. Specialmente per i più piccoli.
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