Ambiente

Vitovska: il vitigno frutto del Carso triestino

di Nicola Santini -


La Vitovska è un vitigno autoctono originario del Carso triestino. Solamente negli ultimi 15-20 anni questa varietà ha iniziato a conquistare la scena vinicola mondiale di cui oggi è una delle eccellenze.
Per molti ancora un vino da scoprire, è uno dei simboli di quella cultura vinicola di frontiera che traccia un ponte tra Italia e Slovenia fatto di buon bere, vigneti da esplorare, cantine da visitare.
Il turismo legato all’enologia in Friuli Venezia Giulia è letteralmente esploso negli ultimi anni, ma è merito di chi ha saputo intuire e approntare una visione a quello che fino a pochi anni fa era ritenuto un prodotto potenziale ma fondamentalmente inespresso, se la Vitovska con le sue caratteristiche uniche di profumi e carattere al palato, si è conquistata il posto d’onore nelle wine list che contano.
Alla vista è limpido dal colore giallo paglierino carico. La prima impressione al naso sono i sentori di miele, cera d’api ed erbe aromatiche come il timo e santoreggia. Al palato è secco, molto minerale e con una grande sapidità.
La sua storia è, naturalmente, stata scritta prima che le bottiglie arrivassero al prestigio odierno. Proprio per questo motivo l’Associazione dei Viticoltori del Carso ha deciso di pubblicare un libro che ne spiega l’origine, le tradizioni, la storia e tutta la cultura che sta dietro a quella che non è una semplice etichetta. Il volume, recentemente presentato a Duino Aurisina, è stato curato da Stefano Cosma (in foto con il sindaco Igor Gabrovec). “Ci sono luoghi del cuore che condensano valori e amicizie che mi fanno sentire a casa quando ho la fortuna di tornarci. Uno di questi è senza alcun dubbio il Carso”. Queste parole sono di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha scritto la prefazione del libro.
Stefano Cosma, conoscitore di vini, studia da anni la storia delle varietà di vino autoctone locali. Questo volume presenta la storia, la cultura, il territorio e la produzione della Vitovska. Cosma ha raccolto informazioni interessanti e utili e testimonianze variegate che saranno apprezzate sia dagli amanti del vino che dagli esperti. Nel 1978, Danilo Lupinc, viticoltore di Prepotto, imbottigliò per la prima volta il vino di questa varietà. Lupinc contribuì così allo sviluppo della viticoltura locale, dato che all’epoca la Vitovska era ancora un vitigno relativamente sconosciuto. Il libro contiene anche la testimonianza del professor Pavle Merkù, che spiega l’origine della parola Vitovska in modo professionale e impeccabile.
Molto interessanti sono anche le testimonianze di grandi chef che celebrano e credono fortemente nella cucina e nei vini locali: Tom Oberdan, Antonia Klugmann, Gabriella Cottali Devetak, Matteo Metullio e Davide De Pra.
La maggior parte delle fotografie sono state realizzate da Dean Dubokovič, Roberto Pastrovicchio e da Robi Jakomin, che ha anche scattato la foto di copertina. Il libro Vitovska frutto del Carso è pubblicato in quattro lingue: sloveno, italiano, tedesco e inglese.


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