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Caso esclusi 5Stelle: fuori da Europee un consulente di Rama e un console del Congo

di Angelo Vitale -


Non solo la “distanza” dai metodi del Pd, con un giudizio morale ed etico marcato nei confronti delle scelte del partito guidato da Elly Schlein sui territori, ma una censura anticipata su quanti, legittimamente, hanno avanzato la propria candidatura ad entrare nelle liste 5Stelle per le prossime Europee nelle forme che il movimento presieduto da Giuseppe Conte si è dato, peraltro suscettibili in ogni caso di valutazioni negative dei vertici sui candidati, che possono anche non essere motivate.

Fuori dalla corsa per la formazione delle liste grilline un avvocato campano che è console del Congo e un magistrato, perfino già candidato alle Politiche senza poi essere stato eletto, cui secondo dichiarazioni di uno dei due e indiscrezioni sarebbero arrivati da parlamentari 5Stelle, dalla segreteria di Giuseppe Conte e da lui stesso con una telefonata, l’invito a “farsi da parte”. Dietro tutto questo ci sarebbero equilibri territoriali da garantire nelle regioni al voto in giugno. O, peggio, misteriose “segnalazioni” sui due possibili candidati, che il movimento sta vagliando e delle quali non è noto il contenuto.

Dà la stura alle lamentele, l’avvocato campano. Il legale, Angelo Melone, racconta: “Io e l’ex magistrato tolti da lista nel giorno del voto online”. Parole su cui, da Campo Marzio (sede del movimento grillino) cala il massimo riserbo, espresso “a tutela degli interessati”.

In vista delle elezioni europee nel Movimento 5 Stelle scoppia un nuovo caso legato ad alcune esclusioni eccellenti dalla corsa verso la candidatura. La vicenda vede protagonisti l’ex magistrato pugliese Francesco Mandoi e l’avvocato campano, entrambi aspiranti candidati alle Parlamentarie grilline per il collegio Sud e “tagliati” dalla lista dei nomi sottoposta poi al voto degli iscritti nei giorni scorsi, giovedì 18 aprile.

“I vertici del movimento 5Stelle mi hanno chiesto di ritirarmi dalla corsa, proprio nel giorno in cui il mio nome sarebbe stato messo ai voti sul portale per le Europarlamentarie”, dice all’Adnkronos Melone, nominato nel 2021 console onorario del Congo in Italia. Aveva presentato la sua autocandidatura sul sito del movimento per la composizione delle liste circoscrizionali alle prossime elezioni europee. A un certo punto, però, sarebbe intervenuta la “mano” dei vertici pentastellati per mettere fuori gioco il candidato, riferisce Melone: “Mi hanno chiesto, senza alcuna motivazione, di ritirare la candidatura. Anzi, hanno fatto recapitare questo messaggio da una parlamentare”.

L’avvocato racconta di aver ricevuto ulteriori sollecitazioni da membri della segreteria del presidente del M5S, Giuseppe Conte: “Ho ricevuto messaggi da un suo strettissimo collaboratore, il quale mi sollecitava a inviare la mail contentente la rinuncia all’autocandidatura”. A Melone non sarebbe stata data alcuna spiegazione: “Del resto, loro da statuto hanno la possibilità di escludere arbitrariamente qualsiasi persona”.

Quello di Melone non sarebbe un caso isolato. L’avvocato infatti rivela: “Mi hanno riferito che stessa sorte sarebbe toccata all’ex magistrato salentino Francesco Mandoi, già sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia. Mandoi si è candidato all’uninominale nel 2022 nel collegio di Bari e non è stato eletto. Poi ha manifestato la sua disponibilità a candidarsi all’Europarlamento, attraverso il sistema delle Parlamentarie. So che Conte in persona lo ha chiamato per chiedergli di farsi da parte…”.

L’Adnkronos ha contattato Mandoi per un commento, ma il diretto interessato ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Mandoi, fa notare l’agenzia, è stato intervistato dalla trasmissione di Rai Tre Report nella puntata di domenica scorsa dedicata all’accordo sui migranti tra Italia e Albania in quanto “super consulente” nominato dal premier albanese Edi Rama “per la lotta alla corruzione”. Questo, il motivo del’esclusione? “Tagliato” per risultare ufficialmente al fianco di un premier straniero finito sul banco degli accusati da parte, nelle file dell’opposizione in Parlamento, criticano “l’ingerenza” di Rama nell’autonomia professionale degli autori di Report?

Alla domanda sulle motivazioni dell’esclusione, Melone risponde che “spiegazioni ufficiali non ci sono”, ma secondo lui dietro la bocciatura preventiva ci sarebbero “questioni di equilibri politici territoriali da mantenere”. Nessun chiarimento, da parte dei 5Stelle, per – questo viene riferito – “anche a tutela e garanzia dei diritti degli stessi interessati”.

Si tratterebbe di “decisioni adottate in linea con le previsioni statutarie che consentono, fino al completamento dell’iter di formazione delle liste, di valutare o meno l’esclusione di candidati”. Sempre fonti vicine ai vertici pentastellati fanno sapere che sarebbero pervenute segnalazioni rispetto ai due candidati, che richiedono un approfondimento della loro posizione per quanto concerne la compatibilità con lo statuto e la Carta dei valori del Movimento. E questo avrebbe suggerito l’esercizio della “prerogativa”: fuori dalle liste tutti e due.


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