Politica

PRIMA PAGINA – Voto di scambio in Puglia

di Giuseppe Ariola -

VOTO DI SCAMBIO IN PUGLIA


La politica pugliese continua a essere nel mirino della magistratura. Dopo gli oltre 100 recenti arresti che hanno coinvolto anche l’amministrazione di Bari, su cui è adesso puntata la lente di ingrandimento della commissione d’accesso voluta dal Viminale per verificare se il consiglio comunale debba o meno essere sciolto, una seconda ondata di varie misure cautelari coinvolge anche la Regione Puglia. L’accusa è quella di un presunto voto di scambio e ha portato alle dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, indagata con il marito Sandro Cataldo per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, così come per il sindaco di Triggiano. Secondo quanto emerge dall’ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis il marito dell’ormai ex assessore, referente del movimento Sud al Centro, avrebbe escogitato un vero e proprio sistema per la compravendita di voti, sia per le elezioni regionali che per diverse competizioni amministrative. Alla base del meccanismo ci sarebbe addirittura un vero e proprio database con tanto di raccolta e catalogazione dei documenti degli elettori ai quali, stando alle indagini, sarebbero stati corrisposti 50 euro a voto. Non solo, perché oltre al denaro in alcune circostanze sarebbero stati promessi anche posti di lavoro.

Se la questione, per sua stessa ammissione, “non sorprende” il sindaco di Bari Antonio Decaro ed è definita come “intollerabile” dal governatore Emiliano, di certo per il Pd, che amministra da venti anni sia la Regione che il suo capoluogo, ci saranno certamente dei contraccolpi, tanto che a livello nazionale il deputato dem Andrea Orlando ha prontamente affidato ai social la considerazione per la quale “Il Pd non può né deve avere a che fare con chi compra i voti”, seguito dalla segretaria Schlein: “non tolleriamo voti comprati”. Valutazioni certamente giuste, ma al contempo decisamente tardive dal momento che l’assessore dimissionaria è stata eletta in consiglio regionale proprio nelle liste del Pd, partito dal quale si è dimessa solamente ieri mattina a seguito del deflagrare dell’inchiesta. Inoltre, mancano solamente tre giorni alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Bari e questa nuova indagine rischia di gettare ulteriore benzina sul fuoco. Solo pochi giorni fa Michele Laforgia, sostenuto dal Movimento 5 Stelle, nel corso di un confronto con l’altro aspirante sindaco del centrosinistra, Vito Leccese, dell’area Decaro-Emiliano, non si è fatto sfuggire l’occasione per ribadire ancora una volta che “a Bari i voti si comprano ed è forse la ragione per la quale non si dovrebbero fare le primarie”. In attesa dell’arrivo dei leader Giuseppe Conte ed Elly Schlein in città per sostenere i rispettivi candidati, il clima si fa dunque decisamente rovente, con Italia Viva che, pur rivendicando la propria matrice garantista, non manca di evidenziare “opacità forti nel sistema di potere legato all’attuale governo regionale”, come ha sostenuto Teresa Bellanova alla quale ha fatto eco lo stesso Matteo Renzi, secondo il quale “il sistema Emiliano” rappresenta “l’esatto contrario della buona politica”.

Sul fronte del centrodestra, invece, la Lega coglie al volo l’occasione per fare quadrato attorno al ministro dell’Interno dopo le critiche scaturite dall’eventualità dello scioglimento dell’amministrazione comunale di Bari. “Alla fine, quello che è stato definito da Decaro un ‘atto di guerra’ del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, altro non è e non si è rivelato che un atto di amore e rispetto verso la democrazia e la città di Bari” recita una nota della Lega Puglia che annuncia anche la presenza in città di Matteo Salvini, prevista per domenica. Di un “sistema patologico da scardinare” parla invece il commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis che ricorda come “da anni, la Regione Puglia e la città di Bari sono piene zeppe di inchieste e arresti che coinvolgono, direttamente o indirettamente, i vertici politici e amministrativi del territorio”.


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