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Vulcano Hayli Gubbi: il risveglio inaspettato

Vulcano Hayli Gubbi erutta dopo millenni: cenere visibile dallo spazio.

di Gianluca Pascutti -


Vulcano Hayli Gubbi riapre una pagina nuova nella storia geologica dell’Etiopia. Dopo oltre diecimila anni di silenzio, il cratere situato nella regione dell’Afar si è risvegliato regalando agli scienziati e agli osservatori un evento tanto raro quanto inatteso. La colonna di cenere, spinta dai venti, è stata vista persino dallo spazio e ha raggiunto un’altezza stimata tra i 13 e i 15 chilometri.

Una regione fragile e cruciale

La zona dell’Afar è considerata uno dei laboratori naturali più importanti al mondo. Qui tre placche tettoniche si incontrano e si separano, rendendo il terreno un mosaico instabile. Il vulcano a scudo Hayli Gubbi, alto circa 500 metri, era stato classificato come quiescente, ma la sua eruzione ha dimostrato che la definizione di “inattivo” può essere ingannevole.

L’eruzione e i suoi effetti

L’eruzione è stata registrata alle 8:30 locali. La nube di cenere ha attraversato il Mar Rosso ed è stata spinta verso Yemen e Oman. Nonostante la potenza del fenomeno, non sono state segnalate vittime. L’area, scarsamente abitata, ha ridotto i rischi immediati per la popolazione. Tuttavia, i pascoli sono stati ricoperti dalla cenere e gli allevatori locali potrebbero subire conseguenze economiche.

Un evento storico per la scienza

Gli studiosi hanno sottolineato che si tratta della prima eruzione documentata nell’Olocene per l’Hayli Gubbi. Il fenomeno potrebbe essere stato innescato da una risalita di magma collegata al vicino sistema vulcanico dell’Erta Ale. Per la comunità scientifica, questo risveglio rappresenta un’occasione unica per comprendere meglio i processi che modellano il Rift dell’Afar.

Impatti globali e prospettive

Il traffico aereo nella regione è stato monitorato con attenzione, poiché le nubi di cenere possono rappresentare un pericolo per i motori degli aeromobili. Anche se non sono stati segnalati blocchi significativi, la situazione viene osservata costantemente. Sul piano climatico, gli esperti ritengono che l’eruzione non avrà effetti globali duraturi, ma l’impatto locale potrebbe essere rilevante.


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