Economia

Addio a Wolfgang Schauble, un uomo chiamato rigore

di Giovanni Vasso -

WOLFGANG SCHAUBLE


Un uomo chiamato rigore: addio a Wolfgang Schauble. È stato il ministro tedesco alle Finanze al tempo dei governi di Angela Merkel. Il suo è diventato il volto del rigore e dell’austerity in Europa. Aveva 81 anni. Era nato a Friburgo, nel 1942. La sua è stata la più lunga carriera politica in Germania, iniziata nel 1972 e tutta giocata nella fila della Cdu. Mai nessuno è stato parlamentare tanto a lungo quanto lui. Una carriera che lo portò, peraltro, a presiedere il Bundestag, il parlamento tedesco. Il 12 maggio del 1990 era stato ferito a colpi d’arma da fuoco durante una manifestazione elettorale in una birreria a Ortenau, nel Baden, nel suo collegio da ministro degli Interni nel governo guidato da Helmut Kohl. A sparargli un uomo con turbe psichiche e già noto alle forze dell’ordine per problemi di droga. Era passate appena due settimane dalla riunificazione della Germania, dopo la caduta del Muro di Berlino avvenuta solo qualche mese prima. Wolfgang Schauble si riprese ma perse l’uso delle gambe. La fama a livello europeo, però, Schauble se l’è guadagnata a colpi di rigore e intransigenza nei confronti dei Paesi del Sud dell’Europa. Si scagliò, nel 2008, contro la Grecia. Fu il volto del piano di rientro imposto ad Atene. Che ha portato alla disperazione milioni di cittadini ellenici. Ma riconobbe, nel 2020, l’errore. E lo fece pubblicamente, sperando che “mai più si ripetesse” quell’errore. Che ha innescato una parabola di scetticismo nei confronti dell’Europa. Che seppe dimostrare un volto truce, arcigno e spietato. Schauble, negli ultimi anni, si sarebbe avvicinato alla visione di Mario Draghi. E solo grazie al suo “fiat” fu concesso alla Bce di procedere a quegli stessi programmi di acquisto di titoli degli Stati membri che ora i figli del falco che dominano a Francoforte vogliono tagliare.


Torna alle notizie in home