Primo Piano

25 aprile dimezzato

di Domenico Pecile -

IGNAZIO LA RUSSA PRESIDENTE SENATO


Che sia il meno propenso a rinnegare il ventennio, lo si era capito da tempo. Che continui a spesso a mettersi di traverso alla Meloni che sta tentando un restyling di Fratelli d’Italia in chiave moderata e liberale è noto. Che le sue sparate continuino a sollevare l’indignazione delle opposizioni, ma spesso anche l’imbarazzo dentro la maggioranza non si può negare. Insomma, il presidente del Senato vuole continuare a stupire l’agone politico, sfoderando a ripetizione mezze frasi e qualche parola a volte fuori luogo di troppo. Quelle su via Rasella avevano sollevato un vespaio, tanto che il fondatore di An, Gianfranco Fini, aveva commentato che “Su via Rasella non è lecito fare battute. La Russa si è reso conto di avere preso una cantonata perché i valori dell’antifascismo sono alla base della nostra Costituzione”. Ma lui è irremovibile e vuole per continuare a vestire l’abito del provocatore gigione. Così, dopo aver ripetuto pure che il 25 aprile sarà una sorpresa (“Quel giorno farò una cosa che metterà d’accordo tutti”), ha rincarato la dose in un’intervista affermando che “nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo”. Che, dichiarato dopo lo scontro in aula per il duello sulle mozioni sul 25 aprile, ha avuto l’effetto di un secchio di benzina sul fuoco. Apriti cielo. Secca la replica del segretario del Pd, Elly Schlein: “Il presidente del Senato ha detto che l’antifascismo non è in Costituzione, noi diciamo che l’antifascismo è la nostra Costituzione”. E alle parole della segretaria ha fatto eco tutto il Pd. “Sull’antifascismo La Russa fa un’affermazione storicamente sbagliata e politicamente grave. La Costituzione, infatti, nasce dalla radice antifascista e nella XII disposizione finale grazie a Dossetti si trova la formula: ’è proibita sotto qualsia forma la riorganizzazione del disciolto partito fascista’. La Russa dice una bugia storica, spero per ignoranza, suggerendo che i cattolici non usarono la parola antifascismo per non compiacere il Pci. La usarono eccome. L’antifascismo non riguarda la tessera, ma l’animus, i metodi della vita pubblica. E nel 1946 fu infatti De Gasperi a istituire la ricorrenza del 25 aprile come evento unificante in cui tutti i cittadini italiani potessero riconoscersi. Tutti, pare, meno che il presidente del Senato che noi comunque aspettiamo nella piazza antifascista”, è stato il commento di Delrio. Da parte sua il deputato del Pd, Stumpo, è stato tranchant: “Non è degno della seconda carica dello Stato. Ignazio La Russa è un fascista”. Che tira dritto. E prima ha replicato che il suo riferimento non era all’antifascismo, ma all’assenza in Costituzione della parola antifascismo, “essendo i valori della resistenza, a cui mi sono esplicitamente richiamato, espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Con tale dovuta e necessaria correzione, ritengo venga meno qualsiasi interpretazione contraria al mio pensiero”. Poi ha aggiunto che il 25 aprile ha modificato gli impegni internazionali assunti da tempo per all’Altare della Patria a fianco del presidente della Repubblica. Non soltanto, ma La Russa, subito dopo l’incontro partirà alla volta di Praga per partecipare alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea e poi si recherà alla commemorazione al monumento di Jan Palach in piazza San Venceslao. Ieri pomeriggio, il nuovo colpo di scena. Nella stessa giornata, come si legge nell’agenda di palazzo Madama, La Russa ha annunciato che si recherà al campo di concentramento di Theresienstadt (Praga): è questa, evidentemente la cosa che aveva annunciato, che avrebbe messo d’accordo tutti. Una decisione per zittire le tante critiche che gli sono piovute addosso sull’antifascismo. Che ha di nuovo puntualizzato così: “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo. Io credo semplicemente che ciò accadde sotto la spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all’Urss”. In difesa di La Russa anche la parlamentare azzurra, Ronzulli. “Ieri si è persa un’occasione in Aula. La maggioranza ha votato a favore della mozione proposta dalle opposizioni, dal Pd al M5S e Italia viva e Azione, senza nemmeno chiedere e pretendere o suggerire di cambiare una virgola, perché per noi era giusto avere un momento di pacificazione e di unificazione. Questo non è avvenuto per la mozione presentata dal partito di maggioranza. Addirittura, il Pd ha bocciato la nostra mozione, il M5S si è astenuto. QuestO non è stato un bel segnale. Dalle opposizioni non arriva nessun segnale di distensione”. Sui social, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini ha scritto che “La Russa nega l’antifascismo in Costituzione, la quale vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Per chiarirsi le idee consiglio a La Russa di leggere gli interventi dei deputati della Costituzione. Basta revisionismi.” L’annuncio della visita di La Russa al campo di concentramento di Praga pare non avere sortito effetti positivi dal centro sinistra. A tenere banco, infatti, più che il programma un po’ a sorpresa annunciato sono ancora le parole sull’antifascismo e sulla Costituzione. Inoma, per centro sinistra La Russa non ha ancora rinnegato l’eredità che ricorda il ventennio di Mussolini. Anche per questo, è molto attesa una presa di posizione o un commento del presidente del Consiglio, Meloni.

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