Attualità

Tenta il suicidio il prof delle minacce di morte alla figlia di Meloni: è stato sospeso

di Dave Hill Cirio -


Non ha retto all’esposizione mediatica così forte dopo la gravità delle parole di un suo post social: ha tentato il suicidio il docente che ha augurato la morte della figlia della premier Giorgia Meloni. Lo rivela lui stesso: “Ho assunto diversi barbiturici, diversi farmaci, è una situazione che non riesco a sostenere, mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica e ora la polizia vuole parlarmi”. Stefano Addeo, il professore di tedesco di un istituto scolastico di Cicciano in provincia di Napoli è da giorni in primo piano per un post contro la premier Giorgia Meloni e ammette di avere tentato il suicidio nella sua abitazione di Marigliano. È ora ricoverato in codice rosso all’ospedale di Nola, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Nel pomeriggio di ieri i carabinieri della stazione di Marigliano erano intervenuti a casa del prof autore del post di minacce poiché l’uomo avrebbe avvisato la dirigente scolastica dell’istituto in cui insegna di aver ingerito un cocktail di medicinali e alcool. Da qui l’allarme della preside che ha allertato i carabinieri. Su di lui pendono un’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma e una indagine disciplinare.

Il post incriminato – augurandosi che la figlia della premier facesse la stessa fine della 14enne Martina Carbonaro uccisa con una pietra dall’ex fidanzato a Portici – era stato pubblicato sul social network X dove Addeo era solito condividere messaggi critici e offensivi anche contro altri esponenti politici come Antonio Tajani e Matteo Piantedosi. Dopo la pubblicazione, il suo profilo è stato rapidamente cancellato. Individuato e identificato dalla polizia postale non appena si era diffusa la notizia della pubblicazione del messaggio, è incensurato: è stato denunciato all’autorità giudiziaria e rischia pesanti sanzioni anche per l’indagine avviata dal ministero della Pubblica istruzione.

AGGIORNAMENTO

Per Addeo è scattata la sospensione dall’insegnamento, discussa nel suo istituto a partire da ieri nonostante la festività del 2 Giugno. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aveva sostenuto che “la figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile – aveva aggiunto – che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Il ministero sanzionerà quanti non sono degni di far parte della nostra scuola”.


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