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Miglietta e Giacomin: il commiato di due eccellenze militari italiane di Nato e Ue

di Alessandro Butticé -


L’11 giugno è stata una giornata significativa per i militari italiani in servizio e in rappresentanza presso la NATO e l’Ue. La mattina, nei Paesi Bassi, si è svolto il passaggio di consegne del Comando Alleato delle Forze Combinate (JFC) di Brunssum tra il Generale di Cavalleria italiano Guglielmo Luigi Miglietta ed il Generale dell’Aeronautica tedesca Ingo Gerhartz. Mentre in serata, a Bruxelles, l’Ammiraglio Dario Giacomin ha ceduto l’incarico di Rappresentante Militare italiano presso la NATO e l’Ue all’Ammiraglio Luca Conti.

Due eventi che testimoniano l’impegno italiano nella difesa euro-atlantica, ma anche la qualità dei suoi protagonisti. Discreti e riservati per natura, come è giusto che sia in un paese democratico. Ancorché in un contesto segnato da guerra ibrida e disinformazione – spesso appoggiato da esternazioni di pseudo esperti di geo strategia – l’Italia sia in prima linea nella difesa del nostro Paese, dell’Europa e dei Paesi membri dell’Alleanza atlantica. La cerimonia a Brunssum si è svolta alla presenza del Comandante Supremo Alleato in Europa, Generale Christopher G. Cavoli, e di autorità civili e militari dell’Alleanza, tra le quali il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano.

Il mandato di Miglietta, iniziato nel giugno 2022, ha coinciso con profondi cambiamenti nella NATO: dall’evoluzione geopolitica alla guerra in Ucraina, fino all’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza. Il JFC Brunssum, sotto la sua guida, è diventato un comando interforze e multidominio, centrale nella postura di deterrenza della NATO in Europa settentrionale, centrale e orientale, in risposta all’aggressività russa. Non sono stati quindi di circostanza i toni di stima e affetto del pubblico elogio del Generale Miglietta, per il ruolo chiave svolto nella sicurezza dell’Alleanza, da parte del Generale Cavoli.

Nel pomeriggio, a Bruxelles, l’Ammiraglio Giacomin è stato salutato con analogo calore dall’Ambasciatore italiano presso la NATO, Marco Peronaci. Nel suo discorso di commiato, presente anche il Presidente del Comitato Militare dell’Alleanza, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Giacomin ha ribadito la necessità di continuare a rafforzare il legame euro-atlantico. Perché il patriottismo, come traspariva dal suo efficace discorso, non può prescindere dall’europeismo e dalla difesa condivisa, atlantica e Ue.

La presenza italiana nella NATO e nell’UE è significativa, ma spesso sottovalutata in Italia. Dove Brunssum ed il suo teatro operativo di competenza possono sembrare lontani. Ma la sicurezza dell’Europa, che non significa spirito bellicista, è indivisibile. Che piaccia o meno, le minacce che colpiscono Finlandia, Polonia o i Paesi Baltici riguardano infatti anche gli italiani. E la guerra in Ucraina ha dimostrato che un conflitto ai confini europei ha impatti diretti sulla nostra stabilità. Checché ne dica chi aspetta di vedere i Cosacchi a Milano per preoccuparsene.

Oggi più che mai è quindi fondamentale rafforzare la consapevolezza pubblica sul ruolo dell’Italia in ambito NATO e Ue. Ma, oltre alla professionalità delle nostre Forze Armate, serve anche una cultura nazionale della sicurezza e della difesa che le sostenga. Perché i nostri militari non solo garantiscono la pace e la difesa dei nostri confini (nazionali, Ue, e dell’Alleanza), ma lo fanno anche a rischio della propria vita. Saranno pertanto sempre i primi a desiderare la pace, e il loro operato merita quindi rispetto e consapevolezza da parte di tutti. Quel rispetto palpabile tra tutti i presenti, civili e militari, di diverse nazionalità, alle cerimonie di Brunssum e Bruxelles. Contrastare disinformazione e propaganda anti Ue, anti Nato e anti Occidente, fatta soprattutto di algoritmi, e diversa dal legittimo diritto di critica, è parte dello scontro in atto nel dominio cibernetico. Dove, da tempo, sono in gioco valori fondamentali come pace, libertà e la stessa democrazia.

L’Italia con le stellette, apprezzatissima in ambito NATO e Ue, grazie a Generali ed Ammiragli come Miglietta e Giacomin, oltre che a decine di migliaia di altri uomini e donne, di ogni ordine e grado, è garante della difesa nazionale. Ma non è sufficiente. Perché solo con una cittadinanza informata e consapevole si potrá affrontare un futuro incerto con la dovuta resilienza e responsabilità. Un futuro che, come il presente, usando le parole dell’Ammiraglio Giacomin, «ha giá visto la storia bussare alle nostre porte e fatto vacillare quelle che non possono più essere considerate certezze». Ed è ora che anche in Italia tutti ne prendano atto.


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