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Medio Oriente, tutte le forze Usa in attesa degli ordini di Trump

Tutti i dispiegamenti militari americani nell'area, aerei e navali, in attesa che il presidente Trump decida se attaccare l'Iran

di Dave Hill Cirio -


Il presidente Donald Trump ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca per valutare la situazione della guerra in corso tra Israele e Iran ma, nonostante alcune voci di un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto, il Pentagono ha smentito la partecipazione americana agli attacchi contro l’Iran, confermando che le forze Usa mantengono una postura difensiva.

La “postura difensiva” degli Usa

Le forze americane presenti nella regione oggetto del conflitto mantengono un assetto volto principalmente alla protezione del personale e degli interessi Usa, senza impegnarsi ancora in azioni offensive dirette contro l’Iran.

Le basi militari americane sono distribuite in Paesi vicini all’Iran, come Iraq, Kuwait, Bahrein e probabilmente anche in altre località strategiche del Golfo Persico.

La portaerei Nimitz ha lasciato il Mar Cinese Meridionale ed è in rotta verso il Medio Oriente, un chiaro segnale di rafforzamento della presenza navale americana nell’area del conflitto tra Israele e Iran. La portaerei, precedentemente impegnata in operazioni di routine nel Mar Cinese Meridionale, ha attraversato lo Stretto di Malacca per iniziare il suo dispiegamento in Medio Oriente nel fine settimana. La Difesa Usa minimizza il movimento, sostenendo che avviene nel contesto di un dispiegamento programmato per sostituire il Carl Vinson Strike Group, attualmente in funzione da sette mesi e pronto a essere sostituito.

Cosa è il Carl Vinson Strike Group

Il Carl Vinson Strike Group è un gruppo d’attacco navale guidato dalla Carl Vinson, una portaerei a propulsione nucleare della classe Nimitz. Il gruppo include la portaerei stessa, il Carrier Air Wing 2 con i suoi aerei da combattimento, il cacciatorpediniere Sterett, la William P. Lawrence, la nave missilistica Princeton, oltre allo staff del Carrier Strike Group 1 e al Destroyer Squadron 1.

Attualmente, l’USS Carl Vinson Strike Group opera nell’area di responsabilità del Comando Centrale Usa in Medio Oriente, in particolare nel Golfo Persico e Mar Arabico. È impegnato in operazioni di pattugliamento e supporto alle attività militari nella regione, incluso il coordinamento con altre forze Usa e alleate per garantire la sicurezza marittima e la libertà di navigazione. Recentemente ha collaborato con il gruppo d’attacco della Harry S. Truman per colpire obiettivi Houthi in Yemen. La sua presenza rafforza la capacità aerea e navale statunitense nel Medio Oriente in un questo momento di tensione.

Le forze Usa nell’area

Gli Stati Uniti dispongono di oltre 50mila militari in Medio Oriente, distribuiti in otto basi permanenti in paesi strategici come Egitto, Kuwait, Bahrain, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Quest’ultimo ospita il Comando Centrale Usa con circa 10mila militari e rappresenta un nodo cruciale per le operazioni nella regione

La Quinta Flotta Usa, basata in Bahrain, opera nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano, con capacità navali significative per il controllo marittimo e la difesa.

La presenza di missili americani in basi in Turchia, Qatar e Bahrain, insieme alla flotta in Bahrain, mantiene l’Iran sotto pressione strategica, fungendo da deterrente.

Il dispiegamento in Turchia

Gli Stati Uniti dispongono storicamente di due basi strategiche in Turchia: la base aerea di Incirlik vicino Adana, nel sud del Paese e la stazione radar di Kurecik nell’est della Turchia.

Incirlik è nota per ospitare assetti aerei e, secondo fonti internazionali, anche testate nucleari tattiche statunitensi. Kurecik ospita invece un importante radar antimissile della Nato, integrato nel sistema di difesa contro i missili balistici provenienti dal Medio Oriente.


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