Politica

Scontro in maggioranza su terzo mandato e Ius Scholae

di Lino Sasso -


Quando ci si fa scudo del programma elettorale non per rivendicare un provvedimento portato a compimento o del quale è in corso l’iter in Parlamento, ma per dare vita a uno scontro tra alleati su questa o quella misura, allora qualcosa non va e potrebbero intravedersi nuvole all’orizzonte. Se poi sul tavolo viene posta addirittura più di una questione, allora la situazione rischia di diventare preoccupante. Proprio quello che sta accadendo all’interno della maggioranza, dove dopo giorni di polemiche sono scoppiate due bombe, quella del terzo mandato, caro alla Lega, e quello dello Ius Scholae, voluto da Forza Italia. Ad aprire le danze circa la spedizione in soffitta di ogni ipotesi di rivisitazione dell’iter per conferire la cittadinanza agli stranieri è il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che stronca senza appello la proposta di Forza Italia. “Non la condividiamo” è la sintesi e “non fa parte del programma” la motivazione dello stop, dal momento che, aggiunge Bignami riferendosi all’esito del recente referendum, “non riteniamo che si possa andare avanti visto anche il forte consenso degli italiani all’attuale legge sulla cittadinanza”. A proposito del terzo mandato, invece, i toni del numero uno di Fratelli d’Italia alla Camera sono maggiormente concilianti e le criticità riferite sono inerenti per lo più ai tempi tecnici per un’eventuale modifica dell’attuale normativa. In sostanza, la linea aperturista tenuta nei giorni scorsi anche da governo con ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

La chiusura, invece, arriva direttamente da Forza Italia

Gli azzurri utilizzano le stesse motivazioni addotte da Bignami per archiviare lo Ius Scholae: il superamento del limite dei due mandati non è nel programma elettorale e, secondo i sondaggi, incontrerebbe la contrarietà degli italiani. A questo punto anche la Lega fa sentire la propria voce: “Prendiamo atto con grande rammarico che Forza Italia non intende ragionare sul terzo mandato”, fa sapere il responsabile enti locali del partito, Stefano Locatelli, che sgombra definitivamente il campo da ogni ipotesi di ‘do ut des’ con gli azzurri, chiarendo che “di certo sono irricevibili scambi con cittadinanza facile o Ius Scholae”. Poi una sorta di guanto disfida lanciato agli alleati: “A questo punto, auspichiamo che il centrodestra scelga al più presto i candidati migliori”, è la conclusione. Un aspetto non da poco, perché la scelta dei candidati governatori alle regionali del prossimo autunno rischia di alimentare nuove tensioni, soprattutto per il post Zaia in Veneto dove, se la situazione si cristallizzasse ad oggi, si preannuncia una battaglia tra Lega e Fratelli d’Italia. Nonostante le fibrillazioni, c’è però chi sostiene – o forse solo spera – che non tutto sia ancora perduto e che un incontro tra i leader del centrodestra possa nei prossimi giorni riaprire la discussione sul terzo mandato, archiviando le fibrillazioni attuali ed evitando quelle future.


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