Allarme truffe, dalle bollette alla telefonia
Oltre il 90% delle chiamate ricevute sono frodi
L’allarme è chiaro e molto preoccupante: sempre più persone verrebbero raggirate nelle truffe che purtroppo sono in aumento e che, dalla rete, si propagano anche sui cellulari attraverso sms, chiamate o su applicazioni come Telegram o WhatsApp.
Oltre il 90% delle chiamate ricevute dai presunti operatori che lavorano nel campo dell’energia elettrica, sarebbero delle truffe ribattezzate Vishing e il chiamante, cercherebbe di entrare in empatia con la vittima, per far sì che la frode avvenga. L’allarme arriva da “ARTE- Associazione Reseller e Trader dell’Energia”, che ha raccolto sul suo portale “Anti Truffa”, le segnalazioni di oltre 10mila utenti.
Contatti sospetti che chiamerebbero ad ogni ora del giorno, insistentemente, proponendo offerte che in realtà non arriverebbero dai nostri gestori e fornitori di energia elettrica o da aziende del mercato libero. I ll fenomeno delle truffe, in realtà sarebbe molto più esteso e non si fermerebbe agli operatori di energia elettrica, ma riguarderebbero anche i gestori di telefonia e i dati delle truffe, potrebbero nettamente salire. I dati personali e dei contratti delle nostre utenze, non dovrebbero mai essere forniti, soprattutto al telefono, poiché una volta “ceduti” in buona fede dagli utenti raggirati (per lo più anziani), darebbero vita ad un uso illecito degli stessi, con fini nettamente diversi dalle comunicazioni verbali avvenute durante le chiamate e un numero sempre maggiore di truffati, non denuncerebbe nemmeno l’accaduto.
Per cercare di verificare se l’offerta che ci è stata proposta sia reale, bisognerebbe sempre farsi inviare per iscritto, quanto comunicato durante la chiamata -cosa che non avviene mai, perché l’offerta non è reale-. Ma tali truffe non riguarderebbero solo le chiamate, un metodo decisamente più pericoloso e subdolo, starebbe raggiungendo sempre più italiani attraverso sms e che inviterebbero il mal capitato, a contattare il proprio CUP regionale per ricevere importanti comunicazioni riguardo prenotazioni effettuate o notizie riguardo a referti da ritirare. Anche Salute Lazio, visti gli ultimi accadimenti, con una nota diffusa nelle ultime ore ha spiegato: “Se ti arrivano messaggi di questo tipo, non fornire dati personali e segnala”.
I vari tentativi di frode avvengono attraverso phishing (frode informatica), in cui vengono richiese informazioni personali, smishing in cui dati delle carte di credito (e pin), sono richiesti al fine di completare delle operazioni in sospeso (mai cedere neanche le password dei propri conti bancari o della posta elettronica) e non rispondere a questi sms, cancellandoli immediatamente dal cellulare. Non meno grave è il tentativo di truffa che gira su applicazioni quali Telegram o WhatsApp attraverso messaggi che arriverebbero da numeri esteri con link scaricabili che conterrebbero dei virus capaci di accedere al nostro cellulare, “rubando” le nostre informazioni di contatto e dati sensibili. Segnalate, inoltre, truffe di finte multe inviate sempre sulle applicazioni di messaggistica in cui arriverebbero comunicazioni Istituzionali quali avvisi ufficiali di sanzioni (con importi anche alti pari ad €196/00), per accessi non autorizzati in zone a traffico limitato (ZTL), con tanto di articolo specifici presi dal Codice della Strada, per rendere il messaggio in apparenza, più veritiero.
E allora, come possiamo difenderci e riconoscere comunicazioni ufficiali da quelle mendaci? Per prima cosa è bene ricordare che le società o le aziende sanitarie, contattano gli utenti da numeri verdi o con prefissi regionali che sono facilmente riscontrabili sulla rete attraverso la ricerca del numero telefonico. Così come gli sms ricevuti, provengono da Enti e Società ufficiali e che nessuna amministrazione pubblica, possa inviare sanzioni tramite sms o altre applicazioni, ma in nessun caso, nel momento in cui si sospetta una truffa, bisogna fornire i propri dati personali, bancari o di carte di credito.
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