West Nile: nel Lazio le vittime salgono a 10, i nuovi casi raggiungono quota 17
Sono 52 le Province con dimostrata circolazione del virus
Un uomo di 87 anni, residente a Velletri, è morto questa notte all’Inmi Spallanzani di Roma. Nel bollettino della Regione Lazio si legge che “il paziente, con patologie concomitanti, era stato ricoverato il 4 agosto all’ospedale civile Paolo Colombo di Velletri ed era stato trasferito lo scorso 10 agosto presso il nosocomio romano. Si tratta del decimo decesso per il virus West Nile nella regione”.
I casi di infezione da West Nile nel Lazio
Nel Lazio le analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dello Spallanzani – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, rispetto all’aggiornamento dello scorso 11 agosto, “hanno certificato 17 nuovi casi (dei quali 12 con febbre, 4 con sindrome neurologica e un donatore asintomatico individuato grazie alle attività di screening del Centro regionale sangue, a dimostrazione della sicurezza garantita dal sistema trasfusionale regionale). I nuovi casi sono stati rilevati nella provincia di Latina (Aprilia, Latina, Pontinia e Sermoneta), oltre alle positività riscontrate nelle province di Roma (Nettuno) e di Frosinone (Amaseno)”.
Alla luce degli ultimi aggiornamenti, nel 2025 le conferme diagnostiche di positività di infezione al virus West Nile salgono a 153. Nel dettaglio, i casi suddivisi per il territorio di probabile esposizione: 140 nella Asl di Latina; 8 nella Asl Roma 6; 3 nella Asl di Frosinone; un caso nella Asl Roma 3; 1 fuori regione, in particolare nella provincia di Caserta. A seguire, la suddivisione dei 153 casi di positività da virus West Nile: 26 pazienti sono ricoverati in reparti ordinari; 28 persone sono state dimesse: 84 sono in buone condizioni presso il proprio domicilio; 5 sono ricoverati in terapia intensiva; 10 i decessi.
Il riepilogo nazionale
A livello nazionale sono 275 in Italia i casi, con 19 decessi. Tra i casi confermati 126 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (6 Piemonte, 7 Lombardia, 5 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 4 Emilia-Romagna, 47 Lazio, 50 Campania, 1 Basilicata, 3 Calabria, 2 Sardegna), 20 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 125 casi di febbre, 2 casi asintomatici e 2 casi sintomatici. Sono stati notificati 19 decessi (1 Piemonte, 1 Lombardia, 8 Lazio, 8 Campania, 1 Calabria.
Salgono a 52 le Province con dimostrata circolazione del West Nile (erano 42 nell’ultimo bollettino) appartenenti a 15 Regioni (contro 12): Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Tra i casi confermati sono stati notificati 19 decessi (1 Piemonte,1 Lombardia, 8 Lazio, 8 Campania,1 Calabria). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive finora segnalate e confermate, è pari al 15,1% (nel 2018 20%, nel 2024 14%).
Il parere di Andreoni
I 275 casi confermati di West Nile virus (Wnv) in Italia “confermano che il virus continua a circolare tra noi in qualche modo, così come era atteso in questa stagione. I numeri dei pazienti asintomatici, sintomatici e dei decessi” ad oggi 19 “non sembrano essere particolarmente diversi da quelli degli anni passati. Tuttavia, è doveroso e importante mantenere alta la vigilanza per evitare eventuali nuovi focolai, in particolare nelle zone dove in questo momento la zanzara Culex sembra maggiormente attiva nella trasmissione del Wnv”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) commentando i dati del bollettino della sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità (Iss) pubblicato oggi, secondo il quale la diffusione dei casi si sta espandendo in aree endemiche nel Nord.
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