Cronaca

Signora multata a 90 anni, indignazione a Selvazzano

Ancora una volta una signora anziana paga il prezzo di una rigidità burocratica che sembra cieca davanti al buon senso

di Gianluca Pascutti -

multa bus


Signora, sì, proprio così comincia questa storia che ha lasciato attoniti e indignati i cittadini di Selvazzano. Una signora di 90 anni, la signora Luigia, è stata multata perché trovata con l’abbonamento dell’autobus scaduto da pochi giorni.

L’abbonamento scaduto

L’ex infermiera che ha servito per anni la comunità con dedizione, si stava recando come ogni settimana al cimitero di Legnano per pregare sulla tomba del marito. “Vivo sola – ha raccontato quasi in lacrime a un quotidiano locale – e andare da lui mi fa ricordare i bei tempi passati insieme”. Al controllore, però, non è bastata questa spiegazione, l’abbonamento era scaduto, e la multa è scattata senza esitazioni. 52 euro da pagare subito, o 117 se versati successivamente. Per la signora, che ha confessato che quella cifra equivale alle spese di una settimana, è stata una vera umiliazione, una situazione che l’ha profondamente ferita e lasciata senza parole.

Autorità quando conviene

È facile fare la voce grossa e multare una signora perbene di una certa età, ci chiediamo però come mai lo stesso trattamento non venga applicato ai ragazzi e ai sempre più numerosi stranieri che viaggiano ogni giorno senza biglietto e spesso con atteggiamenti maleducati. Una signora fragile, educata, rispettosa delle regole, diventa così il bersaglio perfetto, mentre chi davvero dovrebbe essere sanzionato continua a viaggiare impunito. Ci si chiede come si possa avere tanta autorità quando non serve mentre nel momento che ce ne vorrebbe ancor di più ci si gira dall’altra parte. Non è difficile vedere controllori che davanti a ragazzini arroganti si girano dall’altra parte facendo finta di nulla.

Dove finisce l’umanità delle persone

La signora Luigia, visibilmente scossa, non si sarebbe mai aspettata un’umiliazione simile a novant’anni. Ancora una volta una signora anziana paga il prezzo di una rigidità burocratica che sembra cieca davanti al buon senso. La comunità si interroga: dove finisce l’umanità quando diventa più importante un regolamento che la dignità di una signora di 90 anni?


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