Made in Italy in corsa: atleti ambasciatori e lo sport vetrina globale
Trasformare le manifestazioni sportive in vetrine globali del Made in Italy e i nostri atleti in ambassador: è questa la mission che ha portato, nel gennaio 2024, all’istituzione dell’Ufficio X – Diplomazia sportiva presso il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Un passaggio di portata strategica: lo sport viene riconosciuto come vettore di promozione, strumento di proiezione del “saper fare” italiano, leva di internazionalizzazione economica, culturale e territoriale. Con la firma a Villa Madama a Roma il 9 settembre scorso nell’ambito della seconda edizione della “Giornata dello sport Italiano nel mondo”, di un nuovo Protocollo d’intesa tra Maeci, ministero per lo Sport, Coni e Comitato italiano paralimpico per promuovere l’Italia all’estero mettendo a sistema la rete diplomatico-consolare e quella dei delegati Coni, si è dato ulteriore impulso al ruolo e al valore dello sport nella società.
Ruolo che va ben oltre l’aspetto agonistico per assumere una dimensione politica e simbolica che lo rende uno strumento di diplomazia internazionale unico e spesso più immediato di tavoli negoziali formali. Il linguaggio universale dello sport, infatti, riesce a superare barriere linguistiche, culturali e ideologiche, favorendo dialogo e riconciliazione tra popoli e nazioni: il lessico della diplomazia cambia, e lo sport entra a pieno titolo nel vocabolario delle relazioni internazionali. Nel Novecento, la diplomazia sportiva ha conosciuto momenti cruciali, si pensi alla “ping pong diplomacy” tra Stati Uniti e Cina nei primi anni Settanta: un incontro amichevole tra giocatori di tennis da tavolo aprì la strada a un riavvicinamento politico tra Washington e Pechino, culminato nella storica visita di Nixon nel 1972.
Allo stesso modo, competizioni sportive tra Paesi divisi da tensioni politiche hanno spesso rappresentato occasioni per abbattere muri simbolici. Lo sport ha inoltre anche un forte impatto sull’identità e sull’immagine internazionale degli Stati e ospitare grandi eventi di respiro internazionale come i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026 e i Giochi del Mediterraneo a Taranto non è soltanto una sfida organizzativa e infrastrutturale, ma anche un potente strumento di soft power. Attraverso lo sport, un Paese può mostrarsi al mondo come moderno, accogliente e dinamico, cercando di migliorare la propria reputazione globale e l’Italia, collocandosi in questa traiettoria, non solo rafforza la propria capacità di influenza internazionale, ma contribuisce a definire un paradigma innovativo: lo sport come architettura reputazionale, capace di intrecciare diplomazia culturale, economia e società.
L’istituzione della giornata dello sport, il Tavolo permanente sulla diplomazia sportiva e il Protocollo d’intesa sono elementi che consolidano un sistema dedicato alla valorizzazione di atleti, imprese e istituzioni in una strategia unitaria per rafforzare fiducia, attrarre investimenti e diffondere l’immagine di un Paese che unisce tradizione, innovazione, radici locali e apertura europea.
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