Registro Nazionale delle Protesi Mammarie: un passo avanti per la qualità di vita delle pazienti
Il Registro Nazionale degli impianti Protesici Mammari è ormai realtà. Cosa cambia per le pazienti? Lo spiega Marzia Salgarello, chirurgo plastico.
Dal tumore al seno sempre più donne guariscono. E a fronte di una maggiore sopravvivenza, occorre garantire loro una migliore qualità della vita, che passa necessariamente attraverso la ricostruzione mammaria che, laddove possibile, deve essere immediata. Sappiamo che 1 donna su 8 riceve, nel corso della sua vita, una diagnosi di tumore al seno che, tradotto in numeri, secondo i dati AIOM 2023, corrispondono a 55.900 tumori della mammella all’anno. Circa un quarto di queste pazienti fa la mastectomia, le rimanenti altre (trequarti) vengono sottoposte a chirurgia conservativa. All’incirca la metà di loro fa la ricostruzione del seno. L’utilizzo delle protesi è certamente più comune rispetto alla ricostruzione con lembi, ovvero con tessuti propri.
Tumore al seno: l’importanza del Registro Nazionale degli impianti Protesici Mammari
«Grazie alla scienza sempre più donne sopravvivono ad una diagnosi di tumore al seno. A loro dobbiamo garantire non solo la sopravvivenza, ma una buona qualità di vita. La ricostruzione immediata è un trend in crescita in tutto il mondo. Quando si parla di ricostruzione non bisogna pensare all’aspetto estetico: la ricostruzione mammaria si fa per la qualità di vita della paziente. Occorre sottolineare che la accompagnerà per tutta la sua esistenza. Oggi c’è una maggiore consapevolezza delle pazienti che vogliono (e devono) essere informate sulla scelta. Le mastectomie sono sempre più conservative (ovvero risparmiano la pelle del seno) e le tecniche sempre più avanzate. In questo quadro il Registro Nazionale degli impianti Protesici Mammari (RNPM) è un ulteriore passo avanti che mette la donna al centro», sottolinea la Professoressa Marzia Salgarello, chirurgo plastico presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Presidente BABC Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus.
I benefici per la paziente
«Noi chirurghi plastici possiamo puntare ad una buona qualità della vita della paziente grazie alla ricostruzione migliore per lei. Questo vuol dire utilizzo della tecnica migliore e scelta della protesi più adatta alla morfologia della paziente. Il nostro compito, però, non finisce in sala operatoria. Anzi, probabilmente quella è la parte più facile del nostro lavoro. Dobbiamo informare la paziente, rispondere alle sue domande, rassicurarla nei giorni in cui la paura prende il sopravvento. In questo senso, il Registro Nazionale degli impianti Protesici Mammari è una preziosa freccia al nostro arco. Permette, infatti, il monitoraggio clinico della paziente sottoposta a impianto, per prevenire complicanze e migliorare la gestione di eventuali effetti indesiderati ed esiti a distanza, la rintracciabilità tempestiva delle pazienti in caso di necessità e, non ultimo, il monitoraggio epidemiologico, a scopo di studio e ricerca scientifica. In questo modo potremo valutare efficacia e sicurezza della protesi nel breve e lungo termine e prevenire complicanze. Il RNPM contiene infatti dati anagrafici, anamnesi della paziente, tipo di intervento. L’inserimento dei dati di tutte le pazienti che sostituiscono la protesi o a cui si espiantano sarà utile per capire, ad esempio, quanto durano le protesi, quante si espiantano per effetto della radioterapia. Uno studio prospettico che è davvero molto importante», sottolinea la Professoressa Salgarello.
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