Attualità

Flotilla verso Gaza, l’alert sulle prossime 48 ore

Al governo un report dei Servizi segreti sul pericolo crescente per la missione

di Angelo Vitale -


La Global Sumud Flotilla sta avanzando verso Gaza e si prevede che nelle prossime 48 ore alcune delle sue navi entreranno in una zona considerata ad alto rischio. Attualmente la flotta conta 44 imbarcazioni e si trova a circa 366 miglia nautiche da Gaza, con un arrivo stimato in 3-4 giorni.

Flotilla verso Gaza, l’allerta di Crosetto

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha incontrato ieri una delegazione della Flotilla per avvertire che forzare il blocco navale israeliano davanti a Gaza comporta “pericoli elevatissimi e non gestibili” e che la missione rischia effetti drammatici, pur rispettando la determinazione degli attivisti che però non intendono cambiare rotta. Crosetto ha sottolineato l’importanza di evitare azioni che possano mettere a rischio vite, in particolare degli attivisti italiani.

L’alert dei Servizi segreti

I Servizi segreti italiani hanno lanciato un allarme per la possibilità di nuovi attacchi delle forze israeliane, in particolare tramite droni, contro le imbarcazioni della Flotilla, e il governo ha espresso preoccupazione per la sicurezza della missione.

Le navi stanno procedendo in acque internazionali, scortate anche da droni, ma rimane alta la tensione e il rischio di un attacco durante l’avvicinamento alla Striscia di Gaza.

L’allarme dei Servizi Segreti italiani riguarda il crescente rischio di attacchi alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla in avvicinamento a Gaza, in particolare da parte di droni israeliani. I Servizi hanno consegnato un rapporto al governo che evidenzia la possibilità di nuovi attacchi, mettendo in guardia sulle condizioni di sicurezza a bordo.

Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ha lanciato un appello per la prudenza, dichiarando che la missione non è sicura e che non si sa cosa potrà accadere. Ha espresso un forte incoraggiamento a non partecipare, dicendo: “Se fosse mio figlio, gli direi di non andare”.

La preoccupazione è dovuta anche agli episodi precedenti di aggressioni, tra cui attacchi con ordigni esplosivi e incendi su alcune navi.


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