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Udogie minacciato con una pistola a Londra: il retroscena inquietante dietro l’aggressione

Udogie, ex difensore dell'Udinese minacciato con un'arma da fuoco a Londra

di Gianluca Pascutti -


Udogie, difensore del Tottenham e della Nazionale italiana, è stato protagonista di un episodio scioccante avvenuto lo scorso 6 settembre a Londra. Udogie, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato minacciato con un’arma da fuoco da un uomo che si è poi rivelato essere un procuratore sportivo. L’aggressione, avvenuta nel quartiere di Barnet, ha sollevato interrogativi inquietanti sul mondo che ruota attorno al calcio professionistico.

Minaccia armata in piena notte

L’episodio si è verificato intorno alle 23:14 in Cockfosters Parade, una zona residenziale nel nord della capitale britannica. Il calciatore, che si trovava in compagnia di un’altra persona, è stato avvicinato da un individuo di 31 anni. Quest’ultimo, secondo le ricostruzioni, avrebbe estratto una pistola per intimidire Udogie, presumibilmente a causa della decisione del giocatore di interrompere la collaborazione professionale con lui.

Arresto e accuse gravi

L’uomo è stato arrestato due giorni dopo, l’8 settembre, con accuse pesanti: possesso illegale di arma da fuoco, tentata estorsione e guida senza patente. Dopo l’arresto, è stato rilasciato su cauzione, mentre le indagini della Metropolitan Police proseguono per chiarire ogni dettaglio. Udogie, fortunatamente, non ha riportato ferite, ma l’episodio ha lasciato un segno.

Il Tottenham interviene

Il club londinese ha confermato l’accaduto e ha dichiarato di essere vicino al proprio tesserato, offrendo supporto psicologico e legale. In un comunicato, il Tottenham ha espresso “profonda preoccupazione per la sicurezza dei propri giocatori” e ha ribadito la volontà di collaborare con le autorità.

Un campanello d’allarme per il calcio moderno

Questo episodio solleva una questione più ampia, quanto sono tutelati i calciatori fuori dal campo? La figura del procuratore, spesso centrale nella carriera di un atleta, può trasformarsi in un elemento di pressione. Il caso di Udogie evidenzia come la gestione dei rapporti professionali debba essere regolata con maggiore trasparenza e tutela.


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