il bradisismo non si ferma, un emendamento alla Legge di Bilancio per rafforzare l'Osservatorio Vesuviano
Non si ferma la tensione geologica nei Campi Flegrei: l’area continua a registrare scosse sismiche e fenomeni di bradisismo che allarmano residenti e istituzioni. In questo ambito, il tema della sorveglianza.
Campi Flegrei, scosse continue
Secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano, nella settimana dal 3 al 9 novembre si sono verificate 165 scosse nella caldera, con una magnitudo massima di 2,5. Il sollevamento del suolo, legato al bradisismo, rimane sostenuto: la velocità media calcolata è di 25 ± 3 mm al mese.
Una accelerazione del suolo confermata anche nei dati successivi: il bollettino per la settimana dal 10 al 16 novembre riporta 88 terremoti, scosse nei Campi Flegrei con magnitudo massima di 2,1, su profondità comprese tra 0,85 km e 4,95 km.
Nonostante la diminuzione del numero di scosse rispetto alla settimana precedente, il ritmo del sollevamento non mostra segni di rallentamento.
Gli sciami sismici
La sismicità è spesso concentrata in sciami: il 9 novembre un nuovo sciame ha attraversato l’area flegrea, con la scossa più forte registrata alle 6.11 di magnitudo 2,5, a circa 2 km di profondità, con epicentro vicino a Pisciarelli.
Ma l’attività non si ferma. Il 19 novembre almeno 10 le scosse in poco più di due ore, con magnitudo tra 1,0 e 2,7. La più intensa, appunto, di 2,7, registrata attorno alle 13:49, con epicentro nella zona della Solfatara.
Sul fronte geochimico, i dati indicano un sistema idrotermale in riscaldamento. La fumarola di Pisciarelli si conferma attorno ai 94 °C, mentre quella della Solfatara raggiunge valori medi superiori. Insomma, la caldera resta sotto pressione.
Un emendamento alla Legge di Bilancio
Nel dibattito in corso in Parlamento, una proposta dal senatore 5Stelle Luigi Nave: un emendamento per rafforzare l’Osservatorio Vesuviano, “priorità assoluta. Servono specialisti, tecnologie e un piano strutturale di monitoraggio costante”.
L’emendamento prevede l’assunzione di quattro nuove figure professionali: due tecnologi e due ricercatori a tempo indeterminato.
Nave spiega il suo obiettivo: “Non servono interventi spot: occorrono competenze stabili, un team strutturato e un Osservatorio che sia messo nelle condizioni di lavorare al massimo dell’efficienza”.
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