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Esteri

La Cassazione inguaia Sarkozy: resta in carcere

Rigettato il ricorso sul caso Bygmalion, l'ex presidente: "Prendo atto"

di Pietro Pertosa -


Niente da fare per Nicholas Sarkozy: respinto il ricorso, la Corte di Cassazione gli conferma il carcere. L’ex presidente francese dovrà rimanere in cella. La speranza di uscire s’è infranta di fronte alla sentenza degli ermellini transalpini. Che hanno rigettato il ricorso presentato dai legali sul caso Bygmalion che, a Sarkozy, valse la condanna a un anno di reclusione, con sei mesi di carcere obbligatorio. Una vicenda che riguardava, ancora una volta, i finanziamenti illeciti che si sarebbero stati dietro la sua campagna elettorale per la presidenza del 2012.

La Cassazione inguaia Sarkozy

I giudici francesi sono convinti della fondatezza delle accuse che hanno portato Sarko in carcere. “E’ stato accertato il finanziamento illecito di una campagna elettorale”, scrivono i magistrati nella sentenza. In cui hanno aggiunto: “Infatti, il candidato ha personalmente dato il consenso al suo staff affinché sostenesse per suo conto le spese della campagna, pur sapendo che tali spese avrebbero comportato il superamento del limite stabilito dalla legge”. Al centro della questione il presunto accordo con un’azienda di eventi, appunto la Bygmalion, che avrebbe aiutato Sarko e il suo staff a nascondere i veri costi della campagna elettorale.

“Prendo atto”

L’accusa ritiene che il problema del presidente, allora uscente, e dei suoi collaboratori fosse quello di far rientrare i costi della campagna nei limiti di legge. L’asticella è fissata a non più di 22,5 milioni di euro, l’allora inquilino dell’Eliseo ne avrebbe spesi almeno 43. Sarkozy, alla notizia del rigetto del ricorso presentato in Cassazione, non ha commentato la sentenza dei giudici. Si è limitato a riferire di “aver preso atto” della sentenza e delle conseguenze.


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