Aviaria: in Europa maggiori rischi per l’uomo
L'Ecdc ha pubblicato una guida per aiutare i Paesi europei a individuare le risposte più adatte
Questo autunno l’Europa ha registrato un forte aumento dei casi di influenza aviaria A/H5N1 negli uccelli selvatici e nel pollame. “L’ampia circolazione tra i volatili aumenta il rischio di esposizione umana ad animali infetti e di successiva trasmissione del virus all’uomo”, secondo l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha pubblicato una guida con l’obiettivo di “aiutare i Paesi europei a individuare e rispondere a possibili minacce influenzali legate agli animali, pandemie comprese”. Il brusco incremento delle infezioni nei volatili, ha avvertito l’agenzia, rende necessarie diagnosi precoci e preparazione.
Il pericolo dell’aviaria
“Sebbene il rischio attuale per la popolazione europea sia basso, l’influenza aviaria rappresenta ancora una grave minaccia per la salute pubblica a causa delle diffuse epidemie tra gli animali in tutta Europa”, ha affermato Edoardo Colzani, responsabile del Dipartimento Virus respiratori dell’Ecdc. “Dobbiamo assicurarci che i segnali di allarme precoce non passino inosservati – ha aggiunto – e che le azioni di sanità pubblica siano tempestive, coordinate ed efficaci. Questo documento fornisce ai Paesi un quadro chiaro e adattabile per prepararsi e rispondere alla trasmissione dell’influenza dall’animale all’uomo”.
La guida dell’Ecdc, il Centro europeo il controllo delle malattie
La guida è frutto della collaborazion con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), il Laboratorio europeo di riferimento per l’influenza aviaria ed esperti nazionali.
Il documento individua “scenari di risposta pratici che vanno dalla situazione attuale, in cui non sono stati segnalati casi umani di influenza aviaria nell’Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See)” a scenari più gravi con infezioni umane fino a “una potenziale trasmissione da uomo a uomo che potrebbe portare a una pandemia”. L’obiettivo del lavoro fatto è permettere ai Paesi di “integrare le raccomandazioni nei loro piani di preparazione nazionali”, in maniera tale da poter “agire rapidamente e in modo proporzionato con l’evolversi dei rischi”.
Le raccomandazioni contenute nel documento
Di grande importanza sono le misure di sanità pubblica che vanno “dal rafforzamento della sorveglianza e dei test di laboratorio alla garanzia della disponibilità di dispositivi di protezione individuale e alla comunicazione chiara al pubblico”. Raccomandato “un approccio One Health”, in quanto la salute umana è strettamente connessa a quella degli animali e dell’ambiente.
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