E’ conta in Forza Italia. Tajani sfida Occhiuto sui numeri
Corrente, scossa o elettroshock, comunque si voglia dire, un dato è certo. L’evento “In libertà” che ha visto protagonista Roberto Occhiuto ha smosso più di qualcosa in Forza Italia. Tanto più che il governatore della Calabria ha promosso l’evento non in virtù del suo incarico istituzionale, ma in funzione di quello politico che lo vede vicesegretario del partito. A giorni di distanza dal convegno organizzato a Palazzo Grazioli ancora si parla dell’iniziativa, si commenta la mossa di Occhiuto e si tenta di capire dove voglia andare a parare. Ma soprattutto si fa la conta. Alla manifestazione erano presenti circa un terzo dei parlamentari azzurri e, senza dubbio, più di uno non ha partecipato per motivi di strategia. L’interrogativo è quante siano le truppe di Occhiuto rimaste coperte. E quanti tra deputati e senatori aspettino invece di capire in che direzione soffia il vento prima di assumere un posizionamento netto.
I numeri di Occhiuto in Forza Italia
Insomma, quale è l’effettivo sostegno di cui godrebbe il governatore della Calabria qualora volesse realmente contendere la leadership di Forza Italia ad Antonio Tajani? La base di partenza è certamente sostanziosa, se anche sufficiente è da vedere. Certo, non va dimenticato che un partito nel cui logo campeggia il nome del suo fondatore risente necessariamente e per forza di cose anche degli umori di chi il marchio Berlusconi lo ha stampato sui documenti. Ovviamente, Marina e Pier Silvio che sono anche i garanti delle casse di Forza Italia. Ma pure i protagonisti di più di una bordata alla vecchia guardia del partito, vista come incapace di rilanciare il sogno liberare del Cavaliere. Da qui l’esigenza di individuare volti nuovi, soprattutto freschi. Quindi, alla flotta di quanti in si sono pubblicamente già esposti a favore di Occhiuto, di quelli che sono rimasti nascosti e di chi deciderà dove schierarsi solo all’ultimo, vanno aggiunti tutti quelli in attesa di un cenno concreto della famiglia Berlusconi.
La contromossa di Tajani
Un’indicazione che inevitabilmente consacrerebbe un cambio al vertice del partito. Ma su questo punto, Tajani si porta già avanti e guarda al congresso che si dovrebbe tenere prima delle prossime elezioni politiche. E punta proprio sui numeri. “Se c’è un altro più bravo di Tajani meglio così”, provoca il segretario azzurro, che poi aggiunge un però. “Ti devi contare, devi contare i deputati, i senatori, i consiglieri regionali, i sindaci. Ti candidi a guidare un partito oppure no”. Insomma, “il partito è contendibile”, ma per conquistarlo servono seguaci. Parole che suonavano come una sfida, tanto più che se Tajani ha già detto chiaramente che si ricandiderà alla guida di Forza Italia, Occhiuto non ha ancora ufficializzato la sua corsa che, però, al momento appare decisamente probabile.
Sarà davvero guerra in Forza Italia tra Occhiuto e Tajani?
È evidente che in questo quadro, guardando a una possibile sfida congressuale, qualcosa di assolutamente inusuale per Forza Italia, i rapporti interni siano decisamente ai minimi termini. Nonostante si provi a negarlo, come è ovvio che sia, tra Tajani e Occhiuto a regnare è una freddezza che ha raggiunto livelli mai toccati finora. In occasione del tradizionale appuntamento per gli auguri natalizi del Presidente della Repubblica di venerdì al Quirinale i due si sono incrociati scambiandosi solamente un rapido e quasi imbarazzato saluto. Dopo di che nemmeno più una parola. E a conferma del clima che regna, diversi esponenti azzurri confermano che l’attuale dirigenza del partito è in assetto da guerra, pronto a far valere il proprio peso fino alla celebrazione del congresso.
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