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A Betlemme nessun Natale e il presepe tra le macerie, Biden e Netanyahu si sentono al telefono: la guerra continua

di Angelo Vitale -


La guerra tra Israele e Hamas continua e non si ferma alcuna attività militare neanche durante il Natale, che Betlemme non festeggia: colpiti 200 obiettivi secondo il portavoce delle forze militari di Israele, si intensificano i bombardamenti e i raid aerei, i militanti palestinesi vengono stanati anche nei campi per i rifugiati.

Nessuna parola su un’eventuale tregua o sul lavoro diplomatico per un “cessate il fuoco”, dall’uno e dall’altro capo del telefono al quale si sono sentiti il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello israeliano Benjamn Netanyahu discutendo della “necessità fondamentale di proteggere la popolazione civile, compresi coloro che sostengono le operazioni di aiuto umanitario, e l’importanza di consentire ai civili di allontanarsi in sicurezza dalle aree di combattimento in corso”. Propositi superati ogni giorno dalla cruda realtà del conflitto: solo sul versante “umanitario”, segnalate dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “136 vittime tra gli operatori delle Nazioni Unite, uccisi a Gaza negli ultimi 75 giorni, definendo il massacro “qualcosa che non abbiamo mai visto nella storia delle Nazioni Unite” in un post su X.

Nessuna celebrazione del Natale a Betlemme in segno di solidarietà con i palestinesi di Gaza, mentre il bilancio del conflitto parla già di oltre 20mila morti.

Quest’anno non ci saranno i consueti addobbi che durante questo periodo adornano la città della Cisgiordania che ospita la Basilica della Natività. Le autorità locali hanno annunciato che le tradizionali luci non saranno posizionate come solitamente accade in ogni angolo di Betlemme, mentre per la prima volta l’antistante Piazza della Mangiatoia non sarà allestita con il tradizionale albero di Natale e le decorazioni festive. Al suo posto è stata installata un’opera d’arte chiamata ‘Natività sotto le macerie’.

L’evento è stato inaugurato ieri sera da Rula Maayah, ministra palestinese del Turismo, e Hana Hananiyeh, sindaco di Betlemme. L’opera d’arte raffigura il presepe tra i resti di un edificio demolito, a simboleggiare la sofferenza dei palestinesi di Gaza.

“Questo è il messaggio: il mondo intero sta festeggiando il Natale, ma non Betlemme. Betlemme quest’anno celebra il Natale in modo diverso dicendo al mondo che la Palestina sta soffrendo. Che Betlemme sta soffrendo. Questa Betlemme festeggia il Natale dalle macerie. Non come tutte le altre persone al mondo”, ha detto Maayah.

E Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, spiega che solo la parte religiosa della festività sarà mantenuta. Ci sarà la messa di mezzanotte il 24 nella Natività con l’ingresso del Patriarca di Gerusalemme. Poi domani la messa di Natale dalle 10. “In 35 anni non ho mai trascorso un Natale così drammatico”, ha dichiarato.

Durante il periodo natalizio Betlemme è stata sempre piena di turisti, con moltissimi pellegrini che si dividevano tra la Piazza della Mangiatoia e la Chiesa della Natività, ritenuto tra i luoghi di culto cristiani più antichi al mondo.




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