Esteri

A Mosca cieca con i droni Putin: “Risposta dura”

di Ernesto Ferrante -


Kiev ha alzato il tiro, con un nuovo attacco al “cuore” della Russia. “Diversi droni sono stati abbattuti mentre cercavano di dirigersi verso Mosca. Uno ha colpito lo stesso grattacielo dell’ultima volta”, ha scritto su Telegram il sindaco della capitale Sergei Sobyanin. Il ministero della Difesa russo ha parlato di due droni.
Immediate e di segno opposto le reazioni delle autorità ucraine e dei loro alleati. Commentando su Twitter l’azione condotta contro il complesso “Moskva-city”, il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha detto che “Mosca si sta rapidamente abituando a una guerra a tutti gli effetti, che presto finalmente si sposterà sul territorio degli ‘autori della guerra’, in modo da esigere tutti i loro debiti”.
“Tutto ciò che accadrà in Russia è un preciso processo storico. Più droni non identificati, più crolli, più conflitti civili, più guerra”, ha rincarato la dose Podolyak, confermando di fatto l’evoluzione della strategia di guerra già preannunciata da Volodymyr Zelensky. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito in più occasioni che ad ogni tentativo ucraino “di compiere attacchi terroristici sul nostro territorio”, seguiranno “risposte saranno dure e proporzionali”. E’ prevedibile, dunque, una reazione del Cremlino, con una recrudescenza delle ostilità. Il consigliere ucraino per gli Affari interni, Anton Gerashchenko, ha sfidato apertamente le autorità russe, accusandole di non essere in grado di proteggere i “funzionari governativi”.
Posizione “negazionista” da parte di Bruxelles, con diversi dubbi sollevati sull’accaduto. “Siamo al corrente delle notizie sui droni che avrebbero volato sulla regione di Mosca ma non conosciamo l’origine, le circostanze o altri dettagli. Ogni accusa da parte della Russia ha davvero poca credibilità visto che la Russia sta manipolando massicciamente qualsiasi tipo di informazione”, ha dichiarato Nabila Massrali, portavoce della Commissione europea. “La Russia non usi questo argomento come pretesto per ulteriori escalation nei suoi continui attacchi illegali e barbarici nei confronti dell’Ucraina e del suo popolo”, ha aggiunto Massrali mettendo già le mani avanti rispetto a quello che, con molte probabilità, accadrà a breve. Decisamente più astuti gli statunitensi, abili a ritrarsi, almeno ufficialmente, quando le “linee rosse” vengono pericolosamente superate. “Li abbiamo visti in passato. Voglio solo dire molto chiaramente che noi non incoraggiamo, né facilitano, gli attacchi all’interno della Russia”, ha affermato in un’intervista alla Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby. “Abbiamo avuto colloqui con gli ucraini riguardo alle nostre preoccupazioni sugli attacchi all’interno della Russia. La nostra posizione è che vogliamo focalizzarci sulla guerra all’interno dell’Ucraina, vogliamo assicuraci che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per avere successo in questa controffensiva”, ha sottolineato Kirby, scaricando totalmente sull’esercito di Zelensky le responsabilità degli sconfinamenti.
Il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, ha riferito che la cittadina di Staromayorskoye, è stata strappata al controllo delle forze ucraine, che ne avevano annunciato la riconquista nei giorni scorsi. Un’unità di sabotaggio russa, secondo il tenente generale ucraino Sergey Naev, ha tentato senza successo di attraversare il confine ucraino nella regione di Chernihiv, che si trova a nord, vicino alla frontiera con Russia e Bielorussia.
Scintille anche a livello diplomatico. Da ieri sono state sospese le operazioni dell’ambasciata islandese nella capitale russa. A confermarlo è stato il ministero degli Esteri di Reykjavik.


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