Esteri

Aereo russo abbattuto: a bordo 65 prigionieri di guerra. Cremlino: “Kiev sapeva”, Zelensky chiede indagine internazionale

di Claudia Mari -


Nella giornata di ieri è stato abbattuto un aereo con a bordo 65 prigionieri di guerra ucraini che dovevano essere liberati nell’ambito di uno scambio, oltre a 6 membri dell’equipaggio e 3 accompagnatori. Il velivolo che sarebbe stato abbattuto dall’esercito ucraino: perché Kiev, difatti ha rivendicato l’abbattimento del velivolo sostenendo che “l’aereo trasportava missili per i sistemi S-300 verso basi da dove i russi spesso attaccano Kharkiv e la regione”. Poi, pero, fa marcia indietro: “Stiamo cercando di chiarire cosa sia successo”. 

Alla prima la rivendicazione a cui poi è seguita la smentita da parte dell’Ucraina, ora risponde il Cremlino. “A Kiev”, dicono alla Difesa secondo quanto scrive Ria Novosti, “sapevano dei prigionieri a bordo” fanno sapere. La Difesa russa, inoltre, sostiene che i radar hanno registrato il lancio da parte ucraina di due missili abbattendo l’aereo “con l’obiettivo di dare la colpa alla Russia per l’eliminazione di personale militare ucraino”. Lo scambio sarebbe dovuto avvenire nel pomeriggio al punto di frontier di Kolotilovka. 

Solo l’inizio di uno scambio di accuse a cui Kiev, nuovamente risponde: “Il nemico è insidioso. Sappiamo tutti quali terribili metodi può utilizzare la Federazione russa per destabilizzare la società ucraina. Non fatevi ingannare dalle provocazioni”. 

Oggi, però, dallo scambio di accuse si passa alla richiesta dell’intervento internazionale, da entrambe le parti. Lato russo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu alle 15 (21 italiane), precisando che nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza il rappresentante di Kiev avrà l’occasione di spiegare l’incidente.

Da parte Ucraina, invece, Zelensky chiede un’indagine internazionale sull’aereo abbattuto in Russia con 65 prigionieri ucraini a bordo. “È ovvio che i russi giocano con la vita dei prigionieri ucraini, con i sentimenti dei loro parenti e con le emozioni della nostra società”, ha detto il presidente ucraino. “È necessario stabilire tutti i fatti chiari”, ha aggiunto.


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