Cultura & Spettacolo

Alla ricerca di Eros: Psicoporno

di Angelo Vitale -


Alla ricerca di Eros: “Psicoporno”, un libro scritto da tre esperte di psicologia.  “Volevo libri che destassero stupore, meraviglia e forse addirittura scandalo per la nostra nuova collana. Leggere la bozza del libro che la apre ha destato in me tutte queste sensazioni”. Così Francesca Mogavera, editrice di Buendia Books, presenta “Psicoporno” e la collana Ghiaccio, intitolata alla scoperta che il colonnello Aureliano Buendía di “Cent’anni di solitudine” fa grazie a suo padre.

Un titolo volutamente provocatorio e ironico per 203 pagine – i versi di Saffo come incipit – che contengono dodici racconti “alla ricerca di Eros” scritti in “quattro triplette” da tre donne e in cui è assente ogni traccia di pornografia, va detto subito. Sono Valeria Bianchi Mian, Debora Riva e Laura Salvai: una psicoterapeuta junghiana, una psicologa che ha scelto di dedicarsi all’universo dell’Underground, una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e sessuologa tanto appassionata di cinema da curare pure un portale intitolato Psychofilm. Un libro concluso da un lungo glossario che illustra l’erotismo atipico narrato nelle sue pagine, cui non sono esclusi la passione per il Mito (Eros e Psiche, Iside e Osiride), il mistery, il phantasy e tutti i colori del noir e del thriller.

A domanda precisa sulle sorti dell’erotismo e della sessualità in questa nostra società dominata dai social ove la vita di ciascuno è pubblica e sulla mancanza di conoscenza che tuttora sembrano averne molti, in particolare i giovani, la stessa editrice non si sottrae, rispondendo che a tutto ciò che è moltiplicato in Rete manca però “uno sguardo profondo. Perciò mi ha fatto piacere pubblicare un libro in cui si coniuga la passione per la scrittura con competenze e conoscenze di elevato spessore”.

Mentre Debora Riva, l’ultima ad essere approdata in un progetto nato dal confronto tra le altre due autrici, ci spiega che esso è servito alla fine a riappropriarsi di tanto materiale sulla sessualità che necessitava di essere raccontato, per narrare quanto consenso e consapevolezza necessitino all’esercizio di ogni tipo di sessualità. E sull’ipotesi di un “erotismo banale” appartenente al quotidiano di ciascuno, nega che possa esistere, laddove corrisponde al piacere di chi lo ricerca e lo pratica.

Lo stesso “Psicoporno” ne è la prova, presentando sì dodici storie che aprono sipari inusuali sulla sessualità e invitano a mettere da parte le convenzioni, ma nel quale permane lo sguardo che accoglie la sessualità come organizzatrice della vita relazionale, energia positiva creatrice di senso e piacere.

Psicologia, eros e narrazione per parlare in modo esplicito di temi sessuali che, nonostante la Rete, non sono stati ancora realmente e completamente sdoganati. L’orgasmo femminile, il piacere individuale e di coppia, questa è la verità, continuano in questo nostro Paese – forse non solo per colpa della morale e della cultura cattolica – ad essere un tabù per molti. Facile giocarci sopra, ancora difficile discuterne sul serio. Alla ricerca di Eros: “Psicoporno”, l’occasione per conoscere pianeti tuttora ignoti.


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