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Autoriciclaggio e appropriazione: Gravina indagato e interrogato per un’ora in Procura

di Angelo Vitale -


Il presidente della Figc Gabriele Gravina è indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per l’ipotesi di autoriciclaggio e appropriazione indebita. Il procedimento è stato avviato dopo l’invio nel marzo del 2023 di una segnalazione da parte della Direzione nazionale antimafia relativa a “presunte attività illecite”. Il presidente della Figc oggi è stato sentito dai pm della Capitale per un’ora su sua richiesta per chiarire la propria posizione. I suoi legali avevano definito questa escussione come quella di una “persona informata sui fatti” e che Gravina è “parte offesa” nella vicenda.

Precedentemente alla notizia delle indagini a suo carico si era diffusa pure la voce che il fascicolo fosse iscritto in Procura a modello 45, per atti “non costituenti notizia di reato”. In merito, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo aveva detto: “Non c’è dubbio che i fatti attribuiti al presidente della Federcalcio non hanno nulla a che fare con la missione istituzionale della Procura nazionale. E infatti ho trasmesso gli atti al procuratore di Roma con la formula ‘doverosamente'”. Melillo lo ha precisato mentre veniva ascoltato in audizione in Commissione antimafia sul caso dell’inchiesta di Perugia e riferendosi espressamente alla vicenda che coinvolge il presidente della Figc.

Le ipotesi al vaglio della Procura, nel dettaglio, sarebbero originate dalla documentazione raccolta dal Gruppo Segnalazioni Operazioni Sospette e collegata a due compravendite riferite allo stesso Gravina e datate 2018, anno in cui fu eletto presidente Figc dopo aver guidato la Lega Pro. In particolare, l’acquisto di un immobile di Milano per la figlia della sua compagna e la vendita, però mai conclusa, a favore del consulente della Lega calcio, Marco Bogarelli per una collezione di libri antichi. Operazioni di denaro che sarebbero intrecciate alla vendita dei diritti tv della Lega Pro.


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