Economia

Bentornato paniere, così il governo vuol frenare i prezzi

di Giovanni Vasso -

ADOLFO URSO MINISTRO


A volte ritornano, contro i prezzi pazzi bentornato paniere. La grande paura è che, con il blocco del grano dall’Ucraina, l’Italia sconti una nuova ondata di speculazione sui cereali. E questa volta, il governo ha già una risposta pronta: bentornato, paniere. Per mettere un freno agli aumenti e tentare di dare scacco all’ingordigia di eventuali approfittatori sui mercati, il Mimit ha annunciato la scelta di apporre prezzi calmierati ai beni che saranno individuati tra quelli di largo consumo. L’annuncio è arrivato dal ministro alle imprese e al made in Italy, Adolfo Urso. Che ha lanciato la proposta dopo un tavolo di confronto al quale hanno preso parte alcuni dei maggiori player della grande distribuzione. Urso ha spiegato: “Abbiamo fatto una proposta che riguarda un accordo che possa consentirci di fare delle campagne con un paniere con una serie di prodotti calmierati”. Quindi il ministro ha aggiunto: “Questo si aggiunge all’iniziativa della social card per le famiglie più bisognose e riguarderà tutti quelli che si rivolgeranno al sistema della grande distribuzione ma anche agli esercizi commerciali che, ci auguriamo, aderiscano al progetto”. L’obiettivo del governo sarà quello di coinvolgere, insieme alla grande distribuzione, anche i produttori. Ma lo spauracchio che agita il sonno al governo è un altro. Quello di evitare che, con lo stop all’accordo sul grano tra Russia e Ucraina, possano ripetersi gli scenari, di panico, verificatisi nei primi mesi della guerra tra Kiev e Mosca. I dati di Coldiretti restituiscono l’importanza del commercio agricolo tra Italia e Ucraina. In ballo ci sono 1,4 miliardi di chili di mais, 434 milioni di chili di grano, 100 milioni di chili di olio di girasole e altri cereali.

Intanto l’ipotesi di un paniere divide i consumatori. Codacons applaude e si aspetta che dal provvedimento, “che non è a svantaggio della concorrenza” possano discendere “solo vantaggi per le famiglie”. Assoutenti chiede che il paniere venga istituito subito. “Il segnale più allarmante che arriva dal commercio -secondo l’associazione- è quello relativo agli alimentari, settore che in volume registra un drastico calo delle vendite del -3,8% su base annua, a fronte di una spesa per cibi e bevande che sale di oltre il doppio (+7,7%). Questo significa che, al netto degli effetti dell’inflazione, una famiglia con due figli taglia la spesa alimentare in media per 292 euro annui”.

C’è scetticismo, invece, dalle parti dell’Unione nazionale dei consumatori. Il presidente Massimiliano Dona ha dichiarato: “Sospendiamo il giudizio in attesa di sapere cosa intende fare esattamente il ministro. L’iniziativa, infatti, può essere positiva, ma presenta anche possibili rischi”. Quali? Eccoli: “Se si proponesse di congelare il prezzo di alcuni prodotti, in un momento in cui invece dovrebbero iniziare a scendere, si cadrebbe dalla padella nella brace. Occorre anche evitare che gli accordi con la grande distribuzione possano di fatto costituire un’intesa restrittiva della concorrenza. Sarebbe positivo, invece, se le imprese si impegnassero a vendere ai loro prezzi di costo i prodotti di questo paniere”.


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