Economia

Benzina e voli offlimits, lo scontro vola in Europa

di Giovanni Vasso -

Pompa di benzina - Imagoeconomica


Vacanze da brivido per gli italiani: tra benzina e voli (ex) low-cost, il prezzo del relax diventa a dir poco proibitivo. E mentre il governo corre ai ripari, il dibattito si infiamma e le polemiche prendono il volo. L’ultima mossa è toccata ai vettori aerei che hanno annunciato di voler ricorrere alla Commissione Ue contro la scelta di Palazzo Chigi sugli algoritmi da frenare e le tariffe da calmierare. Ma dal Mimit fanno sapere che è tutto in regola con le norme comunitarie a favore dei consumatori. Che intanto si ritrovano a dover spendere (almeno) due euro al litro per la benzina, costatando che i cartelli del prezzo medio imposti dal ministero del Made in Italy non sono serviti a granché. Tranne, forse, a far finire nei guai il gestore di un distributore sulla A8 che, in Lombardia, aveva messo in vendita la benzina a 2,7 euro al litro. Scatenando l’ira dei consumatori che gli hanno mandato la Finanza.

I benzinai Fegica hanno chiesto al governo di mettere mano alle accise per far tornare accettabile il costo dei carburanti. Non ci stanno, gli esercenti, a passare per speculatori. “È arrivato il momento che il governo abbandoni slogan e giustificazioni poco credibili e prenda seriamente in esame l’ipotesi di mettere le mani sulla tassazione dei carburanti, fosse pure temporaneamente. Contrariamente, assuma la piena responsabilità delle sue decisioni senza provare a scaricare nuovamente la colpa su altri e le spieghi ai cittadini automobilisti”. Insomma, siamo tornati al dibattito rovente di gennaio scorso. Il ministero del Made in Italy si preoccupa di rintuzzare la polemica politica: “Falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei”. Ciò perché: “il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Germania”. La stilettata dal Mimit: “Appare davvero strano che se la prendano con una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore. Sono contrari anche alla trasparenza?”. Ma da Fegica la misura del cartello medio è solennemente bocciata: “Il cartello dei prezzi medi, imposto ai distributori dal governo, nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dei prezzi dovuti ai valori in ascesa dei mercati internazionali dei prodotti”.

Se i benzinai sbuffano, le compagnie aeree si preparano alla battaglia. A4E, l’organizzazione che riunisce i vettori continentali tra cui Lufthansa, Air France, Klm e (soprattutto) Ryanair ed Easyjet, ha fatto sapere al Financial Times di aver spedito una letterina a Bruxelles. In cui chiede alla Commissione di “chiarire con l’Italia se questo intervento abbia un impatto sul mercato del trasporto aereo, libero e deregolamentato in Europa”. La Ceo di Airlines for Europe, Ourania Georgoutsakou, ha affermato: “Siamo fortemente preoccupati perché, se questa legge venisse adottata, potrebbe costituire un precedente e portare a un effetto domino con la conseguente adozione di regolamenti simili in altri stati membri dell’Ue”. Bruxelles avrebbe confermato al Ft la volontà di fare luce sulle accuse delle compagnie. Ma dal Mimit è arrivata, affidata alle solite e loquaci “fonti”, una replica durissima: “Le misure introdotte sono pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori dinanzi a fenomeni speculativi, o comunque distorsivi del mercato, come quelli denunciati negli scorsi mesi dalle Autorità di controllo per alcune tratte aeree. I funzionari del ministero hanno accolto i rilievi dell’Antitrust italiana e dell’Enac secondo cui si sarebbero registrati “fenomeni speculativi” sulle tratte da e verso la Sicilia. E questo lo sapevamo già. Ma il fatto è che dal Mimit lasciano intendere che le compagnie abbiano speculato sui disastri. E che i biglietti siano aumentati di prezzo dopo il deragliamento del treno merci a Firenze che ha paralizzato il traffico ferroviario italiano e in occasione dell’alluvione in Emilia Romagna. “Il Mimit intende tutelare i cittadini dai fenomeni speculativi”, dicono le “fonti”. Mettendo il ministero in posizione d’attacco, pronto a rintuzzare le accuse di distorsione del mercato recapitate all’indirizzo del ministro Adolfo Urso e del suo dicastero.

Insomma, su benzina e voli il governo è pronto ad andare fino in fondo. Senza tirare la gamba indietro. Lo scontro è servito.


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