Economia

Boom di b&b a Caserta: la città della Reggia ottava per i rincari del settore

di Angelo Vitale -


Caserta è l’ottava città italiana ove sono stati registrati gli aumenti più alti per il costo di alberghi, pensioni, bed and breakfast. Peraltro – questi ultimi – negli ultimi anni in crescita esponenziale nella città della Reggia, ove imperano gli “affitti brevi” e sono scomparse le offerte su abitazioni in affitto dalle vetrine delle agenzie immobiliari. Una crescita da nessuno indagata e letta. E da qualche parte sottovoce anche registrata come selvaggia ai danni del comparto alberghiero tradizionale, perché frutto di offerte veicolate da piattaforme nazionali e internazionali online svincolate dal controllo di chicchessia.

Dall’Unione Nazionale Consumatori la classifica delle località con i maggiori rincari per quanto riguarda servizi di alloggio, di ristorazione, cibo e bevande sulla scorta degli ultimi dati Istat sull’inflazione tendenziale di maggio.

Per i Servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, Bed and Breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, se costano in media nazionale il 13,6% in più rispetto a maggio 2022, in alcune città il balzo è assai maggiore. A Firenze, che vince la classifica, il rialzo annuo è del 53%, quasi 4 volte il dato italiano.

Al secondo posto Palermo, con un incremento del 35,9%. Medaglia di bronzo a Milano con +27,7%. Appena giù dal podio Olbia Tempio (+27,2%), seguita da Venezia (+25,5%), Roma, al sesto posto con +20,9%, poi Ravenna (+20%), Caserta (+19,4%) e Treviso (+17,9%).

Nessuna località campana sull’altro versante della graduatoria, ove si segnalano le città in deflazione. La più virtuosa è Torino con -13,8%, al secondo posto Caltanissetta con -8,9%, al terzo Rimini, con -7,7% e che evidentemente risente del crollo della domanda e delle disdette seguite all’alluvione.


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