Hot parade
Sale: Boris Salvini. Salvini come Stanis, anche lui – come il grande e indimenticabile protagonista degli Occhi del Cuore – non ne può più dei toscani. A differenza dell’ormai mitologico La Rochelle, che si limitava a notare come avessero “rovinato questo Paese”, Matteo – in puro stile Boris – ci va giù molto più pesante e al tavolo della conferenza stampa con il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio, a chi gli chiede quale sia il Montepulciano più famoso, tra quello d’Abruzzo e il Nobile di Siena, sbotta ridendo: “I toscani hanno rotto le palle”. Chiaro, preciso, netto. Renzi, non t’arrabbiare. Mo-to-reeeei.
Stabile: Giuntoli, addio. Addio, Giuntoli. Non ne ha imbroccata mezza, l’ultimo sgarbo glielo ha fatto il Napoli che – non si sa come – è riuscito a convincere Conte, Andonio, a rimanere lì. Elkann, dopo aver rimesso ordine in Stellantis, vuole farlo anche alla Juventus. E dopo Filosa, sarà un’altra soluzione interna: Giorgio Chiellini, fidatevi. Altro che Comolli, che pure avrà un compito decisivo alla Continassa.
Scende: Bimbi obesi. Non andiamo bene, no. Ma proprio per niente. Sarebbero 100mila i bambini italiani a rischio, se non affetti, da obesità infantile. E giù a darsi subito la colpa, gli uni con gli altri. Chi parla di merendine, chi di sedentarietà, chi di strutture che mancano, chi di internet e dei videogiochi, chi parla di smartphone, chi di genitori pigri e avari, chi di nonni spacciatori di vizi e dolcezze. La realtà, al solito, è sempre più complessa e s’intreccia con il motivo per cui l’Italia del calcio non va più ai mondiali. Riaprite gli oratori, basta business sui ragazzi.
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