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GRAVI INDIZI DI REATO – Il mostro di Hollywood: come il caso Weinstein ha cambiato tutto

di Francesca Petrosillo -


Il caso Harvey Weinstein ha rappresentato uno spartiacque epocale nella storia di Hollywood e, più in generale, nella consapevolezza globale riguardo le molestie sessuali sul luogo di lavoro. Il noto produttore cinematografico è stato al centro di uno scandalo esploso nell’ottobre del 2017, quando il New York Times e il New Yorker hanno pubblicato una serie di inchieste dettagliate che raccoglievano testimonianze di numerose donne, molte delle quali celebri attrici, che lo accusavano di molestie, abusi sessuali e stupri. Tra le prime a parlare ci furono nomi noti come Ashley Judd, Rose McGowan, Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie, ma in breve tempo il numero delle accusatrici è salito a oltre 80. Le testimonianze delineavano uno schema comportamentale inquietante che durava da decenni: Weinstein usava la sua posizione di potere per approcciare giovani attrici promettendo loro ruoli e opportunità, per poi molestarle o abusarne sessualmente. Spesso, le vittime erano costrette al silenzio attraverso accordi di riservatezza e minacce di ritorsioni professionali. L’impatto dell’inchiesta fu immediato e travolgente: Weinstein fu licenziato dalla sua stessa compagnia e radiato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Ma soprattutto, il caso contribuì alla nascita del movimento #MeToo, che incoraggiò milioni di donne in tutto il mondo a condividere le proprie esperienze portando alla luce un problema sistemico in moltissimi settori lavorativi.
Harvey Weinstein è stato arrestato nel maggio del 2018 a New York, accusato formalmente di stupro e altri crimini sessuali. Il processo, che si è svolto nel 2020, ha attirato l’attenzione globale. Finalmente il 24 febbraio 2020 viene dichiarato colpevole di due capi d’accusa: atto sessuale criminale di primo grado e stupro di terzo grado e condannato a 23 anni di carcere. È stato invece assolto dalle accuse di “predatory sexual assault”. La sentenza è stata accolta con soddisfazione da molte delle vittime, che l’hanno considerata una prima forma di giustizia. Ma la vicenda giudiziaria non si è conclusa lì: Weinstein è stato poi estradato in California per affrontare un secondo processo per altre accuse di abusi sessuali. Nell’ottobre 2022, a Los Angeles, è iniziato un nuovo procedimento penale basato su 11 capi d’accusa relativi ad atti commessi tra il 2004 e il 2013 su cinque donne. Nel dicembre dello stesso anno, Weinstein è stato riconosciuto colpevole di tre capi d’accusa ed è stato condannato a ulteriori 16 anni di carcere. Attualmente si trova in carcere, e le sue condanne potrebbero significare che passerà il resto della vita dietro le sbarre. Ma il suo caso ha avuto un effetto che va ben oltre la sua persona: ha segnato l’inizio di un cambiamento culturale. Il sistema di omertà che per anni aveva protetto uomini potenti come lui è stato messo in discussione; le dinamiche di potere e abuso nell’ambiente lavorativo sono diventate oggetto di dibattito pubblico, portando anche a modifiche legislative, riforme interne alle aziende e un nuovo atteggiamento da parte dell’opinione pubblica. Il caso Weinstein resta emblematico non solo per la gravità dei crimini, ma per l’effetto domino che ha innescato.


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