Cultura & Spettacolo

BRIATORE E SANTANCHE’, CHE FIGURA DI M…A

di Redazione -


 

 

“Dio li fa poi li accoppia”.  Un detto popolare, un modo di dire che si usa quando c’è molta affinità tra due persone. E’ il caso di Flavio Briatore e Daniela Santanché, protagonisti di pesanti polemiche,  in questa estate di Covid-19, contro il governo per la decisione di chiudere di nuovo, dopo Ferragosto, le discoteche.

Apriti cielo! Briatore non ci sta. Difende il suo Billionaire in Costa Smeralda, il lavoro dei suoi dipendenti. Parla di “virus del panettiere” che “non lavora di giorno e di notte sì”, “esce fuori coi pipistrelli”. E dalla Versilia gli fa eco l’onorevole Daniela Santanchè che assicura come il suo locale a Marina di Pietrasanta, il Twiga, continuerà a lavorare. “Se gli italiani sono contenti che oggi tolgono il ballo, domani il canto, poi il voto, io non lo sono. E’ pazzesco limitare le libertà personali senza evidenze scientifiche”. Insomma, per i due imprenditori del “divertimento di lusso”,  la decisione governativa non starebbe né in cielo né in terra. E, invece, passano pochi giorni e sei dipendenti del locale di Briatore a Porto Cervo risultano positivi al virus e, con i loro colleghi, finiscono in quarantena.

“Che figura di m…a”, direbbe Emilio Fede se ancora dirigesse il suo Tg4. In proposito ricordo un vecchio politico meridionale della Prima Repubblica che mi spiegava così la sua ritrosia a rispondere alle domande dei giornalisti: “Non ha senso parlare a schiovere, tanto per farti notare. Rischi brutte figure”.  Una frase piena di buon senso che mi ha accompagnato per molti anni della mia professione e che, anche oggi, non dimentico.

PdA


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