Calcio, Napoli “ringrazia” Manchester: tutti pazzi di McFratm e De Bro
A Napoli tutti pazzi di McFratm e De Bro, nuovi “fratelli” di centrocampo. In un’estate di passioni bollenti e speranze inaspettate, il popolo partenopeo ha trovato nuovi idoli, tutti stranieri – peraltro già considerati concittadini acquisiti -, da venerare sotto il Vesuvio: McTominay, l’uomo del quarto campionato ribattezzato “McFratm”, e Kevin De Bruyne, accolto come un re e già soprannominato con affetto “De Bro”. Di chi è il merito? Certamente del Presidente Aurelio De Laurentiis, capace di portare alla corte di mister Conte – e non era affatto scontato – 12 mesi fa Scott, e oggi Kevin (sarà a tutti gli effetti un giocatore del Napoli dal Primo Luglio prossimo).
A suon di milioni ma anche nella consapevolezza maturata di essere una piazza che finalmente ha acquisito credibilità europea e mondiale. C’è poi l’elemento curiosità, che in uno sport scaramantico come il calcio, desta sempre fascino: sia McTominay che De Bruyne provengono calcisticamente da Manchester; il primo, sponda United, il secondo, lato City.
E così, Napoli ringrazia la città britannica, prende e porta a casa due signori giocatori, ridando luce e speranza a una squadra che sognava un rilancio in grande stile.


“McFratm”, l’uomo scudetto – Quando McTominay arrivò nell’estate 2024 a titolo definitivo a Napoli, in pochi erano coscienti della forza e della classe del 28enne centrocampista scozzese. Ma in pochi mesi ha conquistato tutti, tifosi e addetti ai lavori, grazie a una grinta, inserimenti letali, e una leadership silenziosa che gli ha fatto mettere in cascina 12 gol e 3 assist: numeri fondamentali per la vittoria di uno Scudetto che nove mesi prima sembrava impossibile per la piazza napoletana.
De Bro, il campione che mancava – Se McTominay ha conquistato con il cuore, Kevin De Bruyne rischia di stregare con il cervello e con un curriculum calcistico che fa paura: tecnica sopraffina, visione di gioco, calci piazzati, assist a go go, lanci millimetrici. Insomma, piedi da violinista e visione da scacchista, De Bro. Atterrato pochi giorni fa a Roma per le visite mediche, in un’operazione che sembrava fantacalcio più che calciomercato, il suo arrivo rappresenta la plastica dimostrazione del cambiamento culturale e del mutamento di percezione che si ha del Napoli: una squadra, una società, una città che ora possono davvero aprire un ciclo vincente. In Italia e in Europa.
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