Politica

Caso Consip: assolti Luca Lotti e Tiziano Renzi

di Giuseppe Ariola -

Luca Lotti


Si è chiuso con otto assoluzioni e due condanne, dopo oltre sette anni, il processo di primo grado per l’inchiesta Consip nel quale la Procura di Roma contestava, a vario titolo, i reati di millantato credito, traffico d’influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso, rilevazione di segreto. I giudici dell’ottava sezione collegiale del tribunale di Roma hanno condannato l’ex maggiore del Noe, Gian Paolo Scafarto a 1 anno e 6 mesi e a 3 mesi il colonello dei carabinieri Alessandro Sessa. Scagionati, ‘perché il fatto non sussiste’ o ‘non costituisce reato’, l’ex ministro Luca Lotti, Tiziano Renzi, gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, l’ex parlamentare Italo Bocchino, l’ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, l’ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Filippo Vannoni e Stefano Pandimiglio.

L’esponente del Pd un tempo braccio destro di Matteo Renzi, all’epoca segretario Dem e inquilino di Palazzo Chigi, non nasconde la soddisfazione per questa sentenza e non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa per l’esito di una vicenda che un anno e mezzo fa gli è costata la ricandidatura. “Molti militanti che in passato potevano additarmi come un problema – afferma – oggi possono ricredersi. Poi sulla non candidatura io ho sempre detto che non avrei mai potuto e voluto essere uno scandalo per il mio partito e oggi ne ho dato la dimostrazione. Manderò a tutti i membri di quell’assemblea la sentenza di oggi”. Lotti lamenta senza mezzi termini di essersi visto “sbattuto da innocente in prima pagina con accuse anche da parte di quelli che dovrebbero essere i tuoi ‘vicini di banco”. Dichiarazioni che fanno immaginare stia vivendo come un paradosso i numerosissimi attestati di stima e solidarietà provenienti da esponenti del Pd che sta ricevendo in queste ore.

“C’è un giudice a Roma dopo sette anni. Ma ci sarà qualcuno nelle redazioni, in Parlamento, nella classe dirigente di questo Paese che avrà finalmente il coraggio di chiedere scusa? Ma vi rendete conto di quanto il presunto scandalo Consip ha inciso per distruggere la nostra azione politica e ora scopriamo che era tutto regolare? Ho nel cuore allo stesso tempo una felicità incontenibile e un dolore che non si cicatrizza”, commenta invece Matteo Renzi che non nasconde la soddisfazione per l’esito di questa vicenda giudiziaria che ha visto il padre “assolto anche stavolta”.


Torna alle notizie in home