Attualità

Centrale nucleare del Garigliano, al via lo smantellamento della torre

di Angelo Vitale -


Al via i lavori di smantellamento della torre idrica della centrale nucleare del Garigliano ubicata nel Casertano al confine con il Lazio, una struttura cilindrica in cemento armato che, con i suoi 72 metri d’altezza, da sempre ha caratterizzato lo skyline del sito e la presenza dela centrale nella zona.

Rinforzata da quattro speroni a larghezza decrescente, sulla sommità della torre era presente il serbatoio di forma toroidale che ospitava l’acqua industriale dell’impianto, con una capacità di 280 metri cubi. Una struttura che ora è stata sostituita con un nuovo sistema di approvvigionamento idrico, funzionale ai lavori di dismissione in corso, già da tempo programmati e che seguono il cronoprogramma Sogin da tempo definito.

La tecnica impiegata per la demolizione è stata quella del taglio a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Un taglio che avviene dall’alto verso il basso e prevede il progressivo sezionamento della struttura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso inferiore a 10 tonnellate.

Pur trattandosi di un edificio convenzionale, nelle operazioni di smantellamento Sogin e la controllata Nucleco, adotteranno gli stessi criteri utilizzati in ambito nucleare per garantire sicurezza, precisione, riduzione di rumore, presenza di polveri generate, assenza di vibrazioni.

La demolizione della torre idrica, la cui conclusione è prevista entro l’anno, produrrà circa 1.900 tonnellate di materiale, di cui 1.700 di cemento e 200 di parti metalliche. Un quantitativo che rientra nelle circa 258mila tonnellate di materiale che saranno generate dallo smantellamento della centrale nucleare del Garigliano e poi inviate a recupero, cioè il 96% di quanto sarà complessivamente prodotto dai lavori di dismissione.


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