Cultura & Spettacolo

LA GRANDE BELLEZZA – Cogne, il Gran Paradiso nel piatto

di Alessandra Iannello -


Nel cuore della più piccola regione d’Italia, si trova la Val di Cogne, la valle con la maggiore estensione territoriale, stretta all’imbocco e che poi si apre all’altezza del paese omonimo con i prati di SantʼOrso che arrivano fino alle pendici del Gran Paradiso. Cogne è anche conosciuta come la “capitale” del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Istituito nel 1922 per salvaguardare lo stambecco sui confini della riserva di caccia e pesca della famiglia reale dei Savoia, il Gran Paradiso è il parco nazionale più vecchio d’Italia e oggi si può percorrere su oltre 450 chilometri di sentieri che si snodano tra Val d’Aosta e Piemonte.
Abitato annualmente da circa 1.300 anime, Cogne è frequentato da tempo da villeggianti e ospiti che arrivano da tutto il mondo per la grande varietà di attività che si possono svolgere in ogni stagione. In questa stagione oltre allo sci nordico, lo sci alpino e alle passeggiate con le racchette da neve, Cogne è presa d’assalto dagli scalatori delle cascate di ghiaccio che la cittadina vanta in gran numero. Nel fine settimana del 22 marzo si terrà la Téribia, una gara di telemark, la tecnica sciistica inventata nell’800 che si pratica con il tallone libero, a coppie. Fra le attrattive della zona anche le miniere di magnetite di Liconi, Colonna e Costa del Pino, situate alle pendici del Monte Creya, attive già dai tempi dei Salassi e dei Romani e chiuse nel 1979. Si possono visitare da giugno a ottobre mentre nel resto dell’anno è attivo il centro espositivo del Parco minerario Valle d’Aosta e della miniera di Cogne dove, grazie a attrazioni in 3D, è possibile rivivere la vita dei minatori.
Oltre alla Fontina Dop, prodotta in tutta la Valle d’Aosta, a Cogne si possono gustare anche altri formaggi vaccini freschi (come il seras) e stagionati, formaggi caprini e altri derivati del latte (yogurt). Per portare a casa una selezione di formaggi di capra l’indirizzo giusto è Le Beson, l’azienda agricola dei gemelli Sébastien e Fabien Guichardaz. Per la fontina, invece, la scelta migliore è l’azienda agricola Garin. Marta e Massimiliano Garin, nella loro malga di Gimillan a 1.800 metri, utilizzano metodi di produzione sostenibili nel rispetto dell’ambiente alpino e del benessere degli animali. Inoltre, Massimiliano porta avanti la tradizione anche partecipando alla “Batailles de Reines”, il combattimento non cruento tra mucche, tipico della Valle d’Aosta che quest’anno si terrà il fine settimana del 19 ottobre.
Per quanto riguarda la cucina, tra i piatti tipici di Cogne assolutamente da assaggiare ci sono la Seupetta, una zuppa a base di riso e Fontina, e tra i dolci, il mécoulin, una sorta di “panettone” tipico locale addolcito con uvetta e insaporito con scorza di limone e rhum, e la crema di Cogne un dessert al cucchiaio a base di panna, zucchero, cioccolato fondente e un goccio di rhum.
C’è poi il Favò, un piatto a base di fave, Fontina, pane nero abbrustolito nel burro, pomodoro e pasta (da non perdere quello del Bar à Fromage), che ben si sposa con un profumato vino rosso tipo Torrette di Aymavilles.
Per un’esperienza unica non può mancare un passaggio a Le Petit Bellevue, una piccola sala all’interno dell’hotel Bellevue, parte del circuito Relais & Châteaux. Citata anche dalla Guida Michelin, ha solo sei tavoli (ognuno dei quali rappresenta un’epoca storica differente), una collezione di quadri dellʼ800 raffiguranti momenti della vita quotidiana di una volta e un panorama unico sul Gran Paradiso. Lo chef Niccolò de Riu propone diversi menu degustazione imperniati su prodotti di montagna, mentre il sommelier Rino Bilia, trova i migliori abbinamenti da una carta dei vini con oltre 1.500 referenze da tutto il mondo.


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