Ambiente

Condanna a morte: abbattuto l’orso M90

di Angelo Vitale -


L’orso M90 del Trentino ha le ore contate. Il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti ha infatti sottoscritto il decreto che autorizza l’operazione di abbattimento dell’animale “previo riconoscimento”, a cura del Corpo Forestale. “M90 rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica”, dice Fugatti, motivando la decisione nella scelta di non catturare e detenere l’animale nel centro di recupero fauna alpina del Casteller preferendo abbatterlo, considerato la sua natura “confidente” con gli esseri umani che ne ha moltiplicato finora le incursioni in zone abitate o comunque frequentate.
Come domenica scorsa, quando ha inseguito per circa 800 metri una coppia di fidanzati 30enni in escursione lungo la strada forestale sopra l’abitato di Ortisé, nel territorio comunale di Mezzana, in Val di Sole.

All’abbattimento ha dato parere favorevole l’Ispra che pure si era, precedenza, espresso la scelta della cattura e della detenzione. “Ci rivolgiamo direttamente al presidente del consiglio Giorgia Meloni perché salvi la vita a quell’orso, lasciandolo vivere non nel carcere di Casteller ma libero nei boschi lontano dalla sua val di Sole. In questo caso l’esilio è meglio della morte”. Questo l’appello rivolto dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente Aidaa direttamente al presidente del consiglio Giorgia Meloni perché intervenga per salvare la vita all’orso M90 di fatto condannato a morte da Fugatti.

“Vista la propensione di questo governo- concludono gli animalisti- a favore delle politiche ammazza animali crediamo che il nostro appello finirà nel vuoto, ma per una volta sarebbe bello essere smentiti”.

AGGIORNAMENTO ORE 17.20

”Una squadra del Corpo forestale trentino – comunica la Provincia autonoma – è entrata in azione in una zona di montagna della Bassa Val di Sole: l’animale è stato identificato mediante l’osservazione del radiocollare e delle marche auricolari. M90 era un animale pericoloso, secondo la scala di problematicità riportata nel Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace), alla luce della sua eccessiva confidenza e frequentazione di aree urbane e periurbane”.



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