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Politica

Condono edilizio: la proposta riaccende lo scontro politico in Campania e non solo

di Lino Sasso -


La proposta di riaprire, a oltre vent’anni di distanza, i termini del condono edilizio del 2003 sta alimentando un duro scontro politico, soprattutto in Campania. La proposta potrebbe avere ricadute dirette sui cittadini campani a pochi giorni dalle elezioni regionali. Il tema è diventato rapidamente centrale nella campagna, trasformandosi in un terreno di confronto acceso tra centrodestra e centrosinistra. Di fatto, il dibattito sull’ipotesi di un condono edilizio dalla Campania è ormai giunta al centro di uno scontro politico a livello nazionale. L’iniziativa è inserita in un emendamento alla legge di bilancio e porta la firma di Fratelli d’Italia, il partito che sostiene il candidato alla presidenza della Regione, Edmondo Cirielli.

Condono edilizio: dalla norma in Manovra allo scontro in Campania

La misura sarebbe limitata ai cittadini esclusi dal condono del 2003, ma l’opposizione si dice convinta che abbia un chiaro intento elettorale. Il candidato del centrosinistra, Roberto Fico, ha relegato la proposta alle “sceneggiate di chi sa di aver perso”. Anche il Partito Democratico ha reagito duramente. La segretaria Elly Schlein ha parlato di un tentativo di “rispolverare un condono di Berlusconi”, definendolo una scelta di “vecchia politica” e “politica della disperazione”. Da Fratelli d’Italia sono arrivate accuse di “ipocrisia”, con esponenti come Giovanni Donzelli che hanno chiesto perché Fico critichi una procedura da cui avrebbe tratto vantaggio in passato. Lo staff del candidato ha replicato sostenendo che la sanatoria fu richiesta negli anni Ottanta dal precedente proprietario, definendo “falso” che Fico abbia mai promosso condoni o sanatorie.

Forza Italia dal condono di Berlusconi alla prudenza

Nel centrodestra, tuttavia, non manca anche una linea di maggiore prudenza. Forza Italia ha infatti mantenuto una posizione più sfumata: il portavoce Raffaele Nevi ha invitato alla “massima attenzione” per evitare effetti indesiderati. “La norma va studiata bene”, ha affermato, ricordando che occorre bilanciare la regolarizzazione con la tutela del paesaggio pur garantendo che Forza Italia non è contraria. Edmondo Cirielli, forte dell’appoggio al condono giunto dagli azzurri in Campania, ha interpretato questa posizione come un’apertura, non una frenata.

La posizione del ministro Piantedosi

Diversa la reazione di un altro esponente campano del governo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha espresso un orientamento assolutamente favorevole. “Non comprendo questa visione negativa, quando tutta Italia ha fatto ricorso a quel condono”, ha dichiarato, sostenendo che consentire ai cittadini in Campania di accedere al condono già previsto per altre regioni sia una scelta “di buon senso”. Il ministro ha poi criticato la presunta incoerenza di chi si oppone ai condoni edilizi ma sostiene sanatorie relative ai permessi di soggiorno degli immigrati.

L’opposizione contro il condono in vista delle regionali in Campania

Le opposizioni hanno reagito con indignazione a queste parole. La senatrice dem Sandra Zampa ha parlato di “cinismo assoluto” e di un preoccupante “smarrimento dei valori”. Per Angelo Bonelli (Avs), il condono in Campania sarebbe “un voto di scambio”, accusando il governo di preferire “propaganda e mance elettorali” invece di affrontare i problemi reali del Paese. Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, denuncia la tempistica della proposta, giudicandola una mossa elettorale. “Se volevano fare il condono, dovevano dirlo anni fa, non ora”, afferma, criticando Cirielli per aver “copiato Berlusconi” nei suoi annunci.

Con toni accesi, accuse di incoerenza e richiami ai precedenti politici, il dibattito sul condono è insomma diventato uno dei principali temi della campagna elettorale, soprattutto in Campania.


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